Mercato auto dicembre -27,5% sul 2020 e -38% sul 2019
Il mercato dell’auto chiude il 2021 con un tracollo delle immatricolazioni. Con il dato di dicembre, che si chiude con 86.679 immatricolazioni (-27,5% rispetto a dicembre 2020), il numero di auto nuove vendute nell’intero anno si ferma a 1.457.952 unità, con un lieve incremento di 76.000 auto rispetto al 2020 (+5,5%) ma con ben 460.000 auto perse rispetto al 2019 (-24%).
Il dato del 2021, inferiore anche alle previsioni formulate durante l’anno, è stato influenzato da una politica di sostegni frammentari e, in ultimo, dalle aspettative disattese dei consumatori per l’assenza di incentivi nella manovra economica del Governo approvata in Parlamento.
“L’UNRAE – afferma il Presidente Michele Crisci – ribadisce il forte sconcerto per la decisione delle Istituzioni di non assegnare nella Legge di Bilancio le risorse economiche necessarie per incentivare il mercato dell’auto con un piano triennale. Finora, le pur scarse risorse destinate con interventi “stop and go” hanno avuto un impatto positivo nel promuovere la mobilità elettrica: le immatricolazioni di veicoli full-electric, plug-in hybrid e hybrid sono, infatti, aumentati del 274% nell’ultimo anno e mezzo, con indubbio impatto positivo sul rinnovo del parco e sulla riduzione emissioni”.
“L’assenza di una strategia almeno di medio periodo, con un piano di interventi organico – aggiunge Crisci – farà ricadere i costi economici della transizione sui consumatori, e i costi sociali sui lavoratori di un comparto che genera un fatturato commisurabile al 20% del Pil”.
In un contesto europeo, dove si distinguono i piani di incentivazione varati in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, l’Italia spicca tra i maggiori mercati come l’unico a non aver previsto alcuna risorsa per l’automotive. Per il solo 2022 fra PNRR e Leggi di Bilancio la Germania ha stanziato 2.100 milioni di euro, la Francia 1.245 e la Spagna 619 milioni di euro.
“Di fronte al segnale scoraggiante di una Legge di Bilancio priva di attenzione verso un settore fondamentale della transizione ecologica – conclude Michele Crisci – l’UNRAE sostiene la necessità urgente di istituire un tavolo di lavoro che definisca una strategia volta a incentivare la diffusione di vetture di ultima generazione, accelerare il rinnovo del parco circolante, promuovere le infrastrutture di ricarica e varare la riforma fiscale del settore”.
“Si è chiuso un altro anno davvero complicato per le nostre imprese e più in generale per l’intero settore automotive avvolto in un potente vortice trasformatore, tra trascinamento della pandemia, crisi dei microchip e delle materie prime e corsa all’elettrico”, dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
“Nonostante le interlocuzioni rassicuranti con i rappresentanti del Governo e del Parlamento, nella Legge di Bilancio 2022 – continua De Stefani – non c’è alcuna traccia di un piano pluriennale in grado di accompagnare la transizione ecologica del settore. Tutto ciò impone una approfondita riflessione. Infatti, in un contesto in cui la propensione all’acquisto di autoveicoli da parte dei consumatori è già abbastanza confusa e incerta, la discutibile decisione del phase out delle auto con motore a combustione interna a partire dal 2035 annunciata dal CITE (Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica) il mese scorso e la mancanza di incentivi auto per lo svecchiamento del parco circolante, sono fattori che andranno ad aggravare ulteriormente l’andamento del mercato auto con impatti negativi sulle imprese italiane, l’occupazione e la tenuta della filiera nel suo complesso. Purtroppo, lo stanziamento di un fondo di 150 milioni per il sostegno alle attività economiche maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria, tra cui gli operatori dell’automotive, avvenuto con l’approvazione della manovra finanziaria, non è adeguata alle necessità del settore, il quale più che di ristori necessita di sostegni efficaci alla domanda per l’acquisto di veicoli a zero e basse emissioni, funzionali alla riduzione progressiva della CO2”.
“Riteniamo – prosegue De Stefani – che un arco temporale di soli 13 anni per passare definitivamente alla vendita di auto elettriche, in mancanza di un piano programmato e organico, sia un periodo troppo breve per riconvertire adeguatamente tutto l’indotto del settore. Inoltre, non dimentichiamoci che i comportamenti di acquisto non si modificano a suon di normative bensì creando un sistema favorevole alla disruption attesa che, dal nostro punto di vista, deve contemplare la rimodulazione della fiscalità auto, un piano di incentivi fondato sulla neutralità tecnologica per il rinnovo del parco autovetture e veicoli commerciali leggeri e la celere realizzazione di una rete di ricarica elettrica efficiente e capillare sulla rete stradale, urbana, extraurbana e autostradale”, conclude De Stefani.
L’analisi della struttura del mercato di dicembre, confrontata con lo stesso mese 2020, e del totale anno evidenzia fra gli utilizzatori un crollo dei privati nel mese di circa il 30%, con una quota che scende al 59,1%, mentre chiudono l’anno 2021 al 62,5% di share, poco sotto le 923.000 unità. Le autoimmatricolazioni cedono 1/3 dei volumi, al 12,8% di quota, mentre nel totale anno sfiorano il 10% con 145.600 auto.
Il noleggio a lungo termine recupera rappresentatività nel mese, grazie alla performance delle principali società Top, archiviando a fine 2021 il 17,5% di quota, con 258.870 immatricolazioni. Con una fortissima crescita in dicembre il noleggio a breve termine chiude l’anno in contrazione al 4,4% di share (64.400 unità); le società anche grazie a una quota in crescita nel mese, nel totale 2021 salgono a rappresentare il 5,7% del mercato con 83.700 immatricolazioni.
Sotto il profilo delle alimentazioni, benzina e diesel, con un crollo vertiginoso nel mese, chiudono l’anno rispettivamente al 29,7% e al 22,6% di share. Il Gpl, con un recupero di quota, nel 2021 sale al 7,3% di rappresentatività, mentre il metano si ferma al 2,1% del totale. Le ibride nel mese rappresentano il 30,1% del mercato, chiudendo l’anno al 29%, con le “full” hybrid al 6,9% e le “mild” al 22,1%. In forte crescita le vetture elettrificate: in dicembre le elettriche pure presentano una quota del 7% e le plug-in del 6,4%, nel totale anno chiudono in linea, con le elettriche al 4,6% e le plug-in al 4,7% del totale, con 136.854 vetture complessivamente immatricolate.
Forte crollo nel mese per tutti i segmenti (ad eccezione dell’alto di gamma) che chiudono il 2021 con recupero di quota per le city car, le utilitarie e il segmento D, una contrazione per le medie (seg. C) e una sostanziale stabilità per i segmenti E ed F.
Tra le carrozzerie il mese presenta andamenti differenziati, con la chiusura dell’anno che vede un ulteriore incremento di rappresentatività per crossover e fuoristrada al 48,2% di quota complessiva, a fronte di una contrazione delle berline al 44,6% e delle station wagon al 3,6%.
Le aree geografiche, tutte in fortissimo calo nel mese, mostrano a fine anno quote incontrazione per il Nord Est al 31% (ma al 22,8% nell’analisi al netto del noleggio) e Nord Ovest al 29,7%; il Centro Italia chiude al 22,1% di quota, l’area meridionale sale all’11,5% e le isole al 5,7%.
Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni scendono a dicembre del 7,5% a 113,9 g/Km rispetto ai 123,0 g/Km dello stesso mese 2020. Nell’intero 2021 le emissioni si posizionano a 120,4 g/Km (133,2 g/Km nello stesso periodo 2020).
L’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2,evidenzia una crescita di quota in dicembre delle vetture incentivate della fascia 0-20 g/Km che insieme alla 21-60 g/Km si posizionano su una share combinata del 13% (8,3% nei 12 mesi 2021). Scende al 60,3% la quota della fascia 61- 135 g/Km (63,2% nel cumulato). Stabile al 21,4% la fascia da 136 a 190 g/Km (23,9% nel totale anno) e risale all’1,9% quella penalizzata dal malus oltre i 190 g/Km di CO2 (1,7% nell’intero
2021).
Il mercato dell’usato nel mese di dicembre registra una nuova leggera flessione sul 2020 dello 0,6% con 274.998 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture. Nei 12 mesi dell’anno 2021 i 3.452.755 trasferimenti segnano un incremento del 14,4% sul 2020, ma una flessione del 17,5% sullo stesso periodo 2019.
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