Continental: il settore agro, le materie prime e i trasporti, il mercato – intervista a De Martino
L’evento Continental sui colli bolognesi, in cui è stata lanciata la nuova gamma frutteto-vigneto e i pneumatici per sollevatori telescopici, è stata anche l’occasione per incontrare Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia, che ha fatto il punto della situazione su Continental e sul mercato in generale dopo la pandemia.
Continental sta investendo molto sul settore agro e industriale.
Assolutamente si. Dopo aver riacquisito il marchio abbiamo investito molto in questi segmenti e ora ci stiamo posizionando nella fascia alta di mercato. Siamo molto contenti di esser rientrati nel settore agro e fiduciosi di raggiungere la stessa posizione tecnicamente dominante che abbiamo negli altri segmenti di prodotto: Continental è, da sempre, tecnologia, affidabilità e sicurezza. Stiamo pian piano allargando la gamma, con un’attività continua. Ci vuole tempo, ma c’è spazio per crescere.
Il mercato è in un momento particolarmente delicato, tra aumenti dei costi delle materie prime e del trasporto.
I problemi sono tanti: il costo delle materie prime, quello dei trasporti, la mancanza dei semiconduttori, il metano, per citare i più noti. La notizia positiva è che le previsioni parlano di una normalizzazione della situazione nei prossimi mesi, ma ci sono comunque delle considerazioni da fare.
Per quel che riguarda le materie prime, il problema non è di approvvigionamento, ma di costi. Nessuna fabbrica Continental è mai rimasta ferma, ma i costi sono saliti molto. Il gruppo ha, comunque, accordi a lungo termine con i fornitori e non prevediamo difficoltà di approvvigionamento.
I costi di trasporto impattano relativamente per quel che riguarda Continental, ma a livello generale stanno aumentando a dismisura. A noi ci toccano, in particolar modo, per le consegne ai clienti finali. L’Italia ha anche dei problemi di qualità delle autostrade che rendono questo argomento particolarmente delicato.
Quello che sta succedendo è un problema di logistica: gli stock sono molto bassi e i produttori sono al massimo delle capacità. Non prevediamo drammi dal punto di vista del funzionamento generale, ma è evidente che la logistica è in difficoltà e la domanda è cosa succederà al settore del trasporto nei prossimi anni.
La capacità produttiva europea in questo momento particolare in cui i costi del trasporto sono molto elevati, è un vantaggio in più per Continental?
A questa domanda si possono dare due risposte ampie. La prima è di carattere individuale: da sempre Continental è stata attenta a realizzare aumenti di capacità produttiva commisurati con il mercato e con le sue dinamiche. Ci è successo molto raramente di avere più prodotto di quello richiesto: è una prudenza tipicamente tedesca. Inoltre, la scelta dei primi anni 2000 di avere una base produttiva in Europa dell’Est, e in Portogallo nel caso del segmento CST, ci ha regalato, in prospettiva, competitività economica, affidabilità logistica e tecnologica. E’ stata, insomma, una scelta premiante.
La seconda risposta è più di carattere generale ed è una riflessione sul reshoring, ovvero sul riportare la capacità di produzione nelle varie piattaforme continentali. In Europa questo è un discorso in atto in tutti i settori, ma non è un processo facile. Potrebbe, tuttavia, essere uno sviluppo dei prossimi anni.
Continental, per l’Europa, produce quasi tutto in Europa. Il nostro motto è “In the market for the market.” Siamo produttori domestici in tutto il mondo e, di fatto, abbiamo anticipato un trend a livello globale. E’ una scelta strategica che perseguiamo da anni essere vicini ai mercati di destinazione. Oltre ad abbattere i costi, si riescono a percepire maggiormente le esigenze e le specificità dei mercati e a rispondere più velocemente.
Parlando di scarsità di materie prime, recentemente Continental è stata premiata per i suoi sviluppi nella produzione di gomma dal dente di leone.
L’industrializzazione della gomma da dente di leone è stata completata e i pneumatici bici con questo materiale sono già stati prodotti. Ora bisogna produrre su larga scala, naturalmente. Ma il dente di leone è solo una delle possibili fonti di approvvigionamento alternativo che Continental sta esplorando. Un’altra attività molto interessante che abbiamo presentato alla IAA di Monaco è il riutilizzo del PET delle bottigliette di plastica. L’obiettivo generale di queste sperimentazioni è dare stabilità alla disponibilità, oltre naturalmente alle evidenti ragioni ambientali. Abbiamo piani per il 2030 e il 2050 che si concentrano su ambiente, produzione, smaltimento, industrializzazione e disponibilità dell’energia.
Continental ha anche annunciato cambiamenti organizzativi della struttura ad Hannover
Il mercato automotive sta cambiando molto rapidamente: si sta abbandonando molto rapidamente una tecnologia provata e redditizia, con l’Unione Europea che ha dato limiti molto precisi per il 2035.
Continental vuole continuare ad essere un leader anche nel futuro: sono stati varati investimenti enormi e i cambiamenti alla struttura sono un semplice riallineamento continuo al mercato. Cambiamo per seguire l’evoluzione tecnologica del mercato in modo efficiente.
Come sta andando il mercato post pandemia per Continental Italia?
Il 2021 è stato un ottimo anno per Continental Italia, chiuderemo in modo eccellente dal punto di vista dei risultati.
Abbiamo fatto scelte commerciali giuste e, inoltre, i prodotti ci stanno dando grande soddisfazione. In questi anni abbiamo lavorato sulla base clienti e i risultati si sono visti. BestDrive, in particolare, ci ha dato enormi soddisfazioni, con sviluppi molto importanti. Inoltre, ci sono novità in arrivo proprio dal punto di vista dei nostri clienti.
Vogliamo continuare ad essere vicini ai nostri clienti: BestDrive e PneusExpert sono gli esempi più lampanti, ma anche la strategia utilizzata nel settore agro è la medesima. Capiamo la lingua dei nostri clienti, li ascoltiamo e siamo loro vicini.
Per il 2022, infine, continueremo su questa strada, affinando alcuni aspetti organizzativi e commerciali.