Mercato

Intervista a Stefano Modena, interprete del mercato per lo sviluppo del Bridgestone Potenza Sport

Il nuovissimo Bridgestone Potenza Sport rappresenta il vertice di sportività e prestazioni dell’offerta del produttore giapponese, che per svilupparlo ha potuto contare sulla propria esperienza in Formula Uno e nel motorsport in generale, ma anche su quella dell’ex pilota F1 Stefano Modena, che da anni collabora come collaudatore nella pista aziendale di Aprilia, in provincia di Roma.

Quale è stato il tuo ruolo nello sviluppo del Potenza Sport?

La mia è una figura di ‘technical marketing’, che interviene all’inizio dello sviluppo di un nuovo prodotto per comprendere cosa vuole il mercato, tradurlo in obiettivi tecnici e poi intervenire, nel corso dello sviluppo, per verificare l’avanzamento del progetto.

Come siete riusciti a definire le esigenze del mercato?

Per comprendere bene cosa si aspetta un automobilista con uno stile di guida sportivo da un pneumatico, abbiamo creato dei focus group con utenti finali ben definiti, con cui abbiamo dialogato a lungo, raccogliendo informazioni, idee, spunti, sensazioni e richieste. La ricerca di mercato ha coinvolto oltre 3.800 utenti di 9 Paesi europei.

Una volta raccolti gli input dal mercato, abbiamo lavorato con un team, che rappresentava i diversi dipartimenti, per definire gli obiettivi. Il mio compito, nello specifico, è stato quello di tradurre quello che gli utenti finali hanno espresso, con il loro linguaggio, in argomenti tecnici per gli ingegneri.

Qual è la cosa più importante per gli utenti finali in un pneumatico come il Potenza Sport?

L’aspetto che in assoluto è stato più sottolineato dal mercato è stata la sicurezza. Il termine ‘sicurezza’ può essere interpretato in vari modi, ma nel caso di questo pneumatico sportivo, per sicurezza si intende quello che la lingua inglese esprime con ‘confidence’: essere fiduciosi, essere sicuri di sé. Quando guidiamo auto sportive, infatti, vogliamo avere la fiducia, la sicurezza di poter spingere sull’acceleratore, sapendo che i pneumatici sono in grado di reggere tutta la dinamica della macchina: entrata e uscita in curva, rettilineo, accelerazione e frenata. Sono questi gli aspetti evidenziati dalla ricerca e su cui ci siamo concentrati maggiormente. Volendo fare una sintesi estrema, l’obiettivo era far sentire chi guida auto sportive in completa fiducia e serenità.

L’esperienza in Formula Uno, per lo sviluppo di questo specifico pneumatico, deve essere stata preziosa…

Decisamente! Ho ricordato i momenti in cui, guidando in circuito macchine con una enormità di cavalli a velocità altissime, mi sono trovato in difficoltà, in particolare quando in curva la macchina partiva in sovrasterzo e diventava difficile e pericoloso riuscire a tenerla. Proprio per questo ho dato il mio contributo per sviluppare un pneumatico molto ben bilanciato, che consente di stabilizzare il posteriore e di trasmettere la sensazione di avere il controllo dell’auto.

C’è un esempio che rende bene questa sensazione: se parti per fare una passeggiata con uno zainetto che contiene dell’acqua, uno snack, dei fazzolettini, ecc. e, ad un certo punto, ti metti a correre, ti senti ostacolato dallo zainetto che si muove da una parte all’altra. Se però è possibile allacciare lo zainetto al torso, ci si sente un tutt’uno e si può correre senza difficoltà. Ecco cosa abbiamo cercato di fare con il Potenza Sport: far sentire agli automobilisti che la macchina è legata al proprio corpo, è un tutt’uno.

A chi è destinato questo pneumatico?

Sicuramente il cliente sportivo amerà questa gomma, perché gli consente di esprimere la sua passione, con la sicurezza di non trovarsi mai in difficoltà, che sia in autostrada o in un percorso di campagna.

Ma le caratteristiche del Potenza Sport lo rendono un pneumatico adatto ad un bacino molto ampio di utenti, perché è molto rotondo e ben bilanciato, perfetto sia per chi cerca una sensazione di fiducia nel guidare auto di alta gamma, sia per chi vuole spingere un po’ di più nella sportività.

Possiamo dire che sei stato un po’ il direttore d’orchestra nello sviluppo del Potenza Sport?

No, io ho avuto un piccolo ruolo nello sviluppo. Sono stato un po’ il traduttore del pensiero degli utenti in prestazioni e caratteristiche tecniche. Ma il merito dello sviluppo del Potenza Sport è del team Bridgestone che lavora presso il nostro centro di ricerca e sviluppo (TCE) e presso la struttura di testing (EUPG/EUEC) entrambe alle porte di Roma. Proprio come una enorme orchestra il team, ha modulato materiali, sviluppo, tecnologie digitali, ricerca e marketing. Una vera e propria orchestra, che è stata diretta – e mi fa piacere sottolinearlo – da una giovane ragazza, che ha coordinato alla perfezione l’intero progetto.

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