PFU: tre marchi per il futuro della gomma vulcanizzata granulare
Il 2020 è un anno di svolta per i PFU e per garantire un futuro ai prodotti realizzati con l’utilizzo di gomma riciclata dai pneumatici a fine vita. Il decreto del Ministero dell’Ambiente “End of waste”, già firmato e di prossima pubblicazione, rappresenta infatti un passaggio importante per uno slancio decisivo del mercato della gomma da riciclo, perché definisce condizioni e caratteristiche che sanciscono per la gomma riciclata lo status di materiale, superando potenziali incertezze e disparità di interpretazioni normative locali grazie ad un provvedimento nazionale.
Infatti, attraverso riferimenti comuni, gli impianti di riciclo avranno la certezza di come verrà inquadrato il materiale riciclato in uscita dall’impianto e, allo stesso tempo, le aziende utilizzatrici di granulo e polverino di gomma potranno contare sulla certificazione di ogni singolo lotto di materiale, che ne garantisca qualità, caratteristiche e sicurezza.
Nel dettaglio, tra le principali novità operative introdotte troviamo:
• l’obbligo per gli impianti di trattamento di dotarsi di un sistema per il lavaggio dei Pneumatici Fuori Uso idoneo ad eliminare le eventuali impurità superficiali;
• l’istituzione di campionamenti e analisi sul materiale riciclato in uscita;
• la certificazione del produttore su ogni lotto di produzione del materiale riciclato, che nel Decreto viene definito non più come gomma riciclata ma “Gomma Vulcanizzata Granulare”.
Il provvedimento contribuirà quindi in modo determinante a stabilizzare le attività delle aziende di riciclo e a stimolare lo sviluppo di nuovi prodotti e applicazioni d’utilizzo.
Per supportare la diffusione, la conoscenza e una corretta percezione delle applicazioni realizzabili grazie all’utilizzo di gomma da PFU, Ecopneus ha ideato tre marchi:

TYREFIELD individua le superfici sportive realizzate con la gomma
riciclata dai Pneumatici Fuori Uso: superfici dalle ottime prestazioni, durata e versatilità per ogni sport e livello di performance, dal professionismo ai playground di quartiere. Un mercato consolidato, ma che potrebbe ampliarsi a settori ancora poco sviluppati, quali l’equitazione e l’allevamento zootecnico, con considerevoli vantaggi sul fronte del benessere animale.

TYREPLAST indica gli innovativi compound realizzati grazie all’unione del polverino di gomma da PFU con polimeri termoplastici. Il polverino di gomma, adeguatamente amalgamato attraverso l’uso di specifici
compatibilizzanti, trasferisce infatti alla matrice polimerica alcune delle caratteristiche tipiche della gomma, come l’assorbimento delle vibrazioni e le proprietà fonoisolanti, in modo tale da aumentarne e modificarne le
caratteristiche funzionali. Sono materiali utilizzati nei settori automotive,
edile, zootecnico, dell’arredo urbano e nelle infrastrutture viarie.

TYREFUEL individua i flussi di recupero dei PFU nella produzione di cemento e nella generazione di energia elettrica, in Italia e soprattutto all’estero. Un mercato di sbocco cui sono destinati quantitativi di PFU che non trovato mercato in Italia nel recupero di materia, ma a cui Ecopneus dedica analoga attenzione alla qualità e sostenibilità di gestione. In questo caso i PFU rappresentano infatti un combustibile pregiato, destinato ad impianti qualificati e affidabili, e necessariamente caratterizzato da standard di alta qualità.
Leggi anche i numeri del report 2019 di Ecopneus: Il circolo virtuoso del recupero dei PFU che fa bene al Paese