Addio a Battista Busin
Il mondo dei pneumatici perde una figura storica e carismatica: sabato 7 dicembre è morto il fondatore della vicentina BR Pneumatici, Battista Busin, di 81 anni, colto all’improvviso da un infarto, mentre era cena con gli amici e i volontari della Croce Rossa. Busin lascia la moglie Nadia, i figli Andrea e Filippo e 5 nipoti, tra cui Stefano, da sempre in azienda.
Busin era partito nel 1963 con 250.000 lire e tanta voglia di lavorare. Il tempo gli ha dato ragione. La passione e l’impegno di Battista Busin non si sono limitate però solo all’azienda; era attivo e presente anche nel sociale e nel mondo dello sport. Amava cantare, sorridere e raccontare la sua storia, finendo sempre per essere al centro dell’attenzione per l’entusiasmo, la dirompente personalità e il carisma potente.
Ma più di tutto, quello che ha colpito noi, in occasione dell’ultima intervista quest’estate, è stato il profondo orgoglio che dimostrava nel parlare dell’azienda e della sua famiglia.
Di seguito il commovente ricordo del figlio Filippo.
“Io ho imparato ad apprezzare mio papà attraverso gli occhi degli altri.
Non avevo la prospettiva giusta per conoscerlo perché troppo ravvicinata. Nella quotidianità, vedevo mio papà nella sua dimensione ‘normale’ fatta anche di debolezze e difetti, che tutti manifestiamo quando abbassiamo le difese nell’ambito famigliare.
In questi momenti, mi tornano alla mente i giudizi, gli apprezzamenti, gli attestati di stima che mi hanno espresso le persone che lo hanno conosciuto. Il loro punto di vista mi ha aiutato a definire la figura di mio papà cioè di una persona che non passava inosservata e che portava il sole ovunque, come amava dire spesso. Mi dicevano di quanta energia e positività sapesse infondere, di come lasciasse sempre qualche insegnamento anche negli incontri brevi, nello spazio di poche battute.
Per molti, non solo per me e mio fratello Andrea, era un esempio e una guida. E poi la sua generosità, la sua intraprendenza e l’amore infinito che aveva per la sua comunità. La sua dimensione imprenditoriale era sempre intrecciata con quella morale e sociale. Tutto doveva trovare un senso, in un disegno dove prima o poi si paga per le proprie malefatte e si raccolgono i frutti della buona semina. Di fronte all’ingiustizia, all’inspiegabile, all’assurdo che irrompe nel mondo, non si rassegnava, si prendeva una pausa di riflessione scettica, ma poi ricominciava a lottare per imporre la sua visione ottimistica della vita, da vero combattente.
Amava la vita e la voleva vivere in modo eroico, intenso, in ogni ambito: nel lavoro, nello sport, nella associazioni e anche nel divertimento.
Ci mancherà molto.”
La redazione di PneusNews.it si stringe alla famiglia.