Anteprima del GP di Singapore dal punto di vista delle gomme
Dopo Monza, una delle gare a sosta unica più semplici in termini di strategia, la Formula 1 approda sulle strade illuminate di Singapore per uno dei GP tatticamente più complessi. Come nel 2016, sono state nominate le tre mescole più morbide del range – P Zero Yellow soft, P Zero Red supersoft e P Zero Purple ultrasoft – chiamate ad affrontare una gara di 61 giri che arriva quasi al limite delle due ore e sempre con più di un pit stop. Oltre a questa sfida insolita va considerato anche che questo circuito è stradale e di conseguenza presenta diversi livelli di scarsa aderenza, tombini e linee bianche, nonché un’elevatissima probabilità di ingresso della safety car, com’è avvenuto sempre nei nove anni di storia del circuito.
Il circuito dal punto di vista dei pneumatici
Ogni sessione inizia tardi e continua nel corso della serata, perciò non è possibile utilizzare i soliti riferimenti per prevedere l’evoluzione della pista e la temperatura asfalto.
Presenta 23 curve, quasi senza soluzione di continuità, quindi c’è molto lavoro per i pneumatici.
Nonostante sia il circuito con il maggior numero di curve in tutta la stagione, si tratta del secondo giro più lento dell’anno dopo Monaco.
A Singapore fa caldo anche di notte e per questo motivo potrebbe verificarsi del degrado termico.
Il pneumatico posteriore sinistro è il più stressato: dal suo consumo dipende la maggior parte delle soste.
Nel 2016 la strategia vincente è stata a due soste, anche se diversi piloti hanno optato per tre pit stop.
Mario Isola, responsabile Car Racing di Pirelli, ha dichiarato: “Quella di Singapore è quasi sempre una delle gare più combattute, faticose e imprevedibili dell’anno, in cui la strategia gioca spesso un ruolo importante per il risultato finale, anche perché è quasi certo l’ingresso della safety car. Tradizionalmente, su questo tracciato chi ottiene la pole è avvantaggiato per la vittoria, quindi la qualifica ha
un ruolo particolarmente importante. In vista della gara, i Team dovranno prestare particolare attenzione ai dati ottenuti nelle prove libere, perché la temperatura asfalto in notturna evolve in modo diverso rispetto a quanto avviene durante il giorno. Capire questo punto sarà la chiave per valutare correttamente i livelli di usura e degrado, e quindi formulare la strategia di gara più efficace”.
Le tre mescole nominate
Le novità
Nella scelta dei set per la gara, i Team hanno favorito la Purple ultrasoft, con i set di Red supersoft e Yellow soft scelti in quantità inferiore.
Non ci sono modifiche importanti nel layout del circuito e nelle infrastrutture che ospitano la gara.
Pirelli sta proseguendo i test di sviluppo dei pneumatici slick 2018. La settimana scorsa al Paul Ricard sono scesi in pista Lewis Hamilton e Valtteri Bottas su Mercedes effettuando tutto il lavoro previsto dal programma.
Pirelli ha conquistato il suo primo titolo FIA del 2017 grazie a Simone Faggioli che ha vinto il Campionato Europeo di velocità in salita con pneumatici P Zero.
L’ex pilota di F1 John Watson, famoso per l’abilità nel compiere sorpassi su circuiti stradali, è stato l’ospite d’onore di Pirelli al Salon Privé nel Regno Unito.
Pressioni minime alla partenza (Slick): 18,5 psi (anteriore) – 17,5 psi (posteriore)
Camber Massimo: -3,75° (anteriore) | -2,00° (posteriore)
pubblicato il 13 / 09 / 2017