A Lampedusa e Linosa raccolti 600 Pneumatici Fuori Uso nell’ambito di ‘PFU Zero nelle Isole Minori’
Grazie al progetto di Marevivo ed EcoTyre, ‘PFU Zero nelle Isole Minori’, è stata effettuata ieri 30 maggio a Lampedusa e Linosa l’operazione di recupero di 600 Pneumatici Fuori Uso tra terra, con la collaborazione del Comune, e mare attraverso il prezioso lavoro dei sommozzatori di Marevivo e dei diving locali (Marina Diving Lampedusa, Shark Divers A.S.D., AMP, Moby Diving Center, Blue Dolphins, Pelagos Diving Center, Lo Verde Diving Lampedusa). Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, sono intervenuti Carmen Parisio di Penta, Direttore Generale Marevivo, Enrico Ambrogio, Presidente EcoTyre, Paolo Monaco, Comandante Capitaneria di Porto di Lampedusa, e Rosanna Genco, Dirigente Scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo “Luigi Pirandello”.
Sull’isola di Linosa, per la prima volta, sono stati raccolti 30 PFU abbandonati in natura. A Lampedusa, invece, la squadra dei subacquei ha iniziato il lavoro di raccolta sui fondali di tutto il porto nel pomeriggio del 30 maggio per portare a compimento l’intervento questa mattina raccogliendo in mare circa 120 PFU. EcoTyre ha provveduto a ritirare anche 150 PFU presso la nuova isola ecologica, come stabilito nel Protocollo d’intesa sottoscritto l’anno scorso dal Comune di Lampedusa, Marevivo ed EcoTyre. Oltre ai PFU raccolti in via straordinaria, il mezzo del Consorzio si è occupato di effettuare la raccolta ordinaria presso i gommisti, recuperando ulteriori 300 PFU.
Mentre i sommozzatori erano impegnati nel recupero dei PFU, alcuni anche più grandi utilizzati per i mezzi agricoli, con l’aiuto della gru, la mascotte di EcoTyre, Gummy, spiegava agli oltre 300 alunni dell’Istituto Omnicomprensivo “Luigi Pirandello” di Lampedusa come funziona la corretta filiera di gestione di questi rifiuti e quanto il recupero sia necessario per la salvaguardia del mare e dei suoi abitanti.
I PFU sono una tipologia di rifiuto, infatti, cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente. Se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%: la maggior parte viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano. In Italia è completamente operativa la filiera di recupero e gestione che prevede che ogni cittadino debba consegnare le gomme giunte a fine vita al gommista. Quest’ultimo può richiedere il ritiro gratuito a Consorzi come EcoTyre, primo in Italia per numero di soci e secondo per quantitativi gestiti, che si occupa della gestione i PFU portandoli presso gli impianti di trattamento specializzati in cui vengono recuperati.
Dopo Lampedusa, sono in programma sempre in Sicilia, altre due importanti tappe: a Ustica (mercoledì 1 giugno) e a Pantelleria (sabato 4 giugno).
‘PFU Zero nelle isole minori’ rientra nel più ampio progetto di EcoTyre, PFU Zero, che ha l’obiettivo di avere a disposizione una mappatura delle situazioni di abbandono di PFU segnalate da enti locali, associazioni e cittadini. Le raccolte straordinarie eseguite da EcoTyre sono svolte in modalità totalmente gratuita e senza alcun costo per le Amministrazioni locali. È possibile segnalare un deposito abbandonato di PFU, collegandosi al sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it): EcoTyre valuta ogni segnalazione, coordinandosi con gli enti locali per gli interventi di raccolta.
“La continuità del Consorzio EcoTyre nel far conoscere la seconda vita dei PFU comincia a dare i suoi frutti. Con convinzione ed entusiasmo portiamo avanti questa campagna: da anni lavoriamo per diffondere la cultura della tutela del mare contro l’abbandono dei rifiuti sulle spiagge e sulle coste delle isole minori – ha spiegato Carmen Parisio Di Penta, Direttore Generale di Marevivo – E Lampedusa e Linosa sono impegnati con noi in quest’azione per difendere l’unicità della loro natura”.
pubblicato il 31 / 05 / 2016