Pirelli: anteprima Gran Premio del Canada
Pirelli si presenta a Montreal con la stessa scelta di mescole di Montecarlo: P Zero Yellow soft e Red supersoft, chiamati però a rispondere a una sfida tecnica del tutto differente. Le velocità medie sul circuito dell’isola di Notre Dame sono infatti molto più elevate, e questo porta a un livello di degrado termico ben più elevato che nel Principato. La tipologia del circuito rende poi possibile un maggiore utilizzo di strategie diverse, come i recenti GP Canada insegnano. La superficie del tracciato è ad aderenza abbastanza bassa, ma lo stress sui pneumatici è comunque considerevole a causa di alcuni alti cordoli che impongono alle gomme un alto livello di resistenza, così come nelle frenate che sono molto intense. Altro elemento che può portare elevata imprevedibilità è il meteo, abbastanza variabile nel Québec. I maggiori carichi a gravare sui pneumatici sono comunque di tipo longitudinale, imposti dalle forti accelerazioni e frenate.
Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli: “Spesso vediamo in Canada una delle gare più interessanti del campionato, grazie anche alle caratteristiche del circuito che sono abbastanza uniche. La storia del GP dimostra che è possibile vincere anche partendo indietro sullo schieramento, e questo può avvenire grazie a una strategia particolarmente efficace o anche a seguito della pioggia o di uno o più interventi della safety car, il che a Montreal è più frequente che altrove. Pirelli porta anche in Canada l’accoppiata soft-supersoft, con quest’ultima che si presenta quest’anno completamente nuova (tanto nella struttura quanto nella mescola) e destinata a garantire le solite alte prestazioni ma con la garanzia di maggiore resistenza al graining e al blistering. Spesso a Montreal si corre con basse temperature, e una maggiore resistenza al graining dovrebbe essere apprezzata dai team. Dato l’alto livello di fattori imprevedibili, il Canada premia di solito una strategia flessibile, capace di consentire a un team di cambiare rapidamente al variare delle condizioni. E a Montecarlo abbiamo visto che cambiamenti repentini di strategia sono spesso in grado di variare il risultato.”
Il grip in Canada è generalmente basso: soprattutto all’inizio del weekend, quando la pista è ‘verde’, perché l’ex sede olimpica non è molto utilizzata nel corso dell’anno. La bassa aderenza non migliora molto anche in gara: uno dei motivi principali per cui così tanti piloti hanno familiarizzato con il famigerato ‘muro dei campioni’, che causa incidenti che a volte richiedono l’intervento della safety car.
I cordoli sono un fattore importante in Canada, le vetture li colpiscono a circa 130 km, mettendo a dura prova la struttura dei pneumatici. Tuttavia, nei laboratori Pirelli gli pneumatici vengono testati su macchine che li portano a sfiorare i 450 km orari per verificarne l’integrità alle condizioni limite.
A differenza di Monaco, a Montreal le vetture tendono ad avere un basso carico aerodinamico, per massimizzare la velocità di punta, di oltre 300 km al termine dei tre lunghi rettilinei. Non ci sono lunghe curve in Canada: c’è un’alternanza di accelerazioni e frenate, che mette a dura prova in particolare i freni, com’è accaduto in passato ad alcune scuderie. I piloti devono anche fare attenzione ed evitare il pattinamento, che può accelerare l’usura dei pneumatici.
La strategia del vincitore 2014: L’anno scorso si sono viste strategie su una e due soste, in una gara caratterizzata da due ingressi della safety car. Daniel Ricciardo su Red Bull ha vinto la gara con due pit stop, andando in testa a due giri dalla fine con le gomme più fresche. I primi quattro classificati hanno tutti fatto due soste, mentre Nico Hulkenberg su Force India, quinto al traguardo, è partito con le soft e ha effettuato uno stint di 41 giri prima di passare alle supersoft.
Delta cronometrico atteso tra le due mescole: 1.0 – 1.2 secondi al giro.
Il team Pirelli sceglie il numero di gara: #84, Stella Narciso (F1 press office): “Da appassionata lettrice, scelgo il numero 84: come 1984, uno dei miei libri preferiti, scritto da George Orwell. Da buona napoletana, poi, conosco bene i numeri fortunati: ditemi un numero e vi dirò che cosa significa veramente…”
Chi seguire su Twitter questa settimama: @nigelmansell. Il ‘Leone’ è su Twitter da un po’ di tempo. I contenuti del suo account possono essere riassunti da uno dei suoi ultimi post: “Sono una voce indipendente e parlo sempre in modo schietto. Sono anche un fan di tutti gli sport, ma soprattutto mi vanto di essere uno sportivo di razza.”
pubblicato il 4 / 06 / 2015