“Vacanze sicure”, presentati i dati dei controlli 2013
Con le oltre 7000 vetture controllate in sette regioni italiane dal 10 al 21 giugno, i cui dati sono stati presentati ieri in una conferenza stampa a Roma, si è chiuso il primo decennio di “Vacanze sicure”, la campagna di controlli sui pneumatici effettuati dalla Polizia stradale con il supporto di Assogomma e Federpneus. In dieci anni sono state monitorate tutte le regioni italiane, attraverso controlli su oltre 100mila tra vetture e mezzi pesanti. “Un campione significativo – ha spiegato Vittorio Rizzi, direttore del servizio di polizia stradale – che anche se non ha valenza di rigorosità statistica è certamente un riferimento rappresentativo della realtà del parco circolante italiano. Percentuali molto piccole, apparentemente insignificanti, rapportate all’intero parco circolante assumono valori impressionanti”.
E’ il caso dei dati relativi alla campagna 2013 (elaborati come di consueto in collaborazione con il Politecnico di Torino) che rilevano come il 12,1% delle quasi 7000 vetture controllate ha presentato almeno una non conformità riferita alle gomme. Si parla di 850 veicoli, un dato che trasportato sulla scala degli oltre 37 milioni di veicoli circolanti in Italia si tradurrebbe in oltre 4 milioni e mezzo di vetture non conformi. I risultati confermano come ci sia ancora molto da fare nella promozione della cultura della circolazione sicura, a partire dal pneumatico, un elemento fondamentale ma troppo spesso trascurato, anche a causa della crisi che riduce la capacità di acquisto delle famiglie italiane. “Il parco auto sta subendo un repentino invecchiamento – ha affermato Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma – e ora ha un’età media di 10 anni e 4 mesi, con il 44% dei veicoli che ha più di dieci anni. Se teniamo conto che nel 2005 l’età media secondo i dati Aci era di 8 anni e 11 mesi, vediamo un invecchiamento netto di oltre due anni. Inoltre, dati di vendita alla mano, possiamo già ipotizzare con certezza un ulteriore invecchiamento nel 2013”.
All’aumentare dell’anzianità del veicoli segue un aumento lineare e progressivo delle percentuali di non conformità. “Una correlazione – ha fatto notare Bertolotti – riscontrata anche durante i controlli di giugno, nonostante questi abbiano fotografato la situazione di un campione di vetture con un’anzianità media di 7 anni e due mesi, molto più giovane quindi del parco circolante in Italia”. Nelle vetture con più di dieci anni, infatti, le quantità di pneumatici lisci, danneggiati e non omogenei è doppia rispetto a quelle con età compresa tra 5 e 10 anni, e addirittura quadruplicata rispetto alle vetture fino a 4 anni di età.
I dati
L’indagine di quest’anno si è svolta in autostrada solo nel 31% dei casi, mentre nel 42% le auto sono state fermate e controllate su strade a una corsia. Leggermente in calo rispetto ai controlli del 2012, nonostante le regioni indagate siano differenti, la percentuale di pneumatici lisci riscontrata al 2,7 % del campione, con però percentuali più che doppie in Calabria (5,5%), con punte a Reggio Calabria del 7%, a Teramo del 6%, e a Vibo Valentia del 5,8%. La percentuale di pneumatici danneggiati visibilmente si riduce mediamente al 3% , ma con livelli tripli rispetto al dato nazionale a Cosenza (8,7%) e, a seguire, Mantova(8%) e Reggio Calabria (6%).
Calano anche le quantità di pneumatici non omologati, che si attestano a circa il 2% del campione con valori tripli a Como, fanalino di coda al 6%, Brescia al 5,4% e Novara al 4,9%. Si riduce anche il dato medio di pneumatici non conformi alla carta di circolazione con un picco a Trieste di oltre il 10,5%, “dovuto – ha spiegato Rizzi – all’elevato numero di auto controllate che avevano targa straniera, di paesi dove le regole relative al cosiddetto “tuning” sono differenti dalle nostre”.
In netto calo il fenomeno dei pneumatici non omologati, attestatosi quest’anno all’1,9% a fronte del 3,3% dell’anno precedente. “Questo tema, scoperto recentemente proprio in Italia in seguito ai controlli effettuati dalla Polizia stradale – ha spiegato Bertolotti – è stato portato adesso all’attenzione del Parlamento europeo. Segno che i controlli fanno bene alla circolazione stradale. Più controlli hanno portato a una netta diminuzione del fenomeno”.
I dati sono mediamente in lieve miglioramento – hanno affermato Rizzi e Bertolotti – grazie alla virtuosità di alcune regioni come la Lombardia e il Piemonte dove sono state condotte negli anni numerose indagini di questo tipo: tutto ciò a dimostrazione che i controlli fanno bene alla sicurezza stradale migliorando l’attenzione degli automobilisti nei confronti delle scarpe della propria vettura”.
In fortissima crescita invece la percentuale di pneumatici invernali ancora montati nel periodo dei controlli, la seconda decade di giugno, con una quota media del l’11,38%, con punte del 22,5% in Abruzzo.
A livello provinciale, maglia nera a Sondrio (27,6%), seguita a ruota da Teramo (26,5%), Pescara (26,3%) e L’Aquila (23,5%). “Forse gli automobilisti di queste province non sanno che – ha spiegato Bertolotti – come in inverno il miglior equipaggiamento per circolare è dotarsi di pneumatici invernali, così in estate, è meglio in termini di prestazioni e consumi, circolare con gomme estive. Lo dimostrano anche i risultati dei test che abbiamo condotto a maggio ad Autopromotec, dai quali si evince che con temperature calde il pneumatico estivo riduce gli spazi di arresto del 25% su asfalto asciutto e del 18% su asfalto bagnato. Sembra magari poca roba, ma tenete conto che a 60 km/h il 25% si traduce in 4 metri di spazio di frenata in meno”.
Quest’anno per la prima volta è stata rilevata anche la percentuale di vetture che montavano un equipaggiamento misto, cioè due gomme invernali sull’asse trattivo e due estive al posteriore. Sono state circa 200 le auto controllate con tale configurazione, cioè il 2,5% del campione. Si tratta di una configurazione sconsigliata non solo dalle case costruttrici, ma anche dalla Direttiva ministeriale del 16 gennaio 2013, che proprio nell’ambito di una regolazione della circolazione durante il periodo invernale ha sentenziato di “impiegare un equipaggiamento omogeneo su tutte le ruote al fine di conseguire condizioni uniformi di aderenza sul fondo stradale”. Tale equipaggiamento sale fino al 3% ed oltre nel caso di fuoristrada e di vetture di piccola cilindrata: un’altra pratica probabilmente all’insegna della ricerca affannosa del risparmio o da una errata equiparazione alle catene. “Se è comprensibile che gli automobilisti italiani cerchino ogni sistema per essere in regola con la legge con il minimo esborso, non è accettabile che ciò vada a discapito della loro, e soprattutto altrui incolumità” – ha affermato Bertolotti. “E’ importante che ogni veicolo monti pneumatici in conformità del dettato normativo per non compromettere la sicurezza alla guida e non incorrere in sanzioni” – ha aggiunto Rizzi – Ad esempio, non tutti sanno che è sanzionabile la circolazione con pneumatici il cui battistrada abbia uno spessore inferiore a quello previsto dalla legge o che presenti tagli o incisioni. E’ necessario che la cura degli pneumatici divenga un fattore di coscienza sociale”. Alla mancata manutenzione ordinaria dei pneumatici, si aggiunge la mancata revisione, che incide anche sul pneumatico, il cui dato è quasi raddoppiato dall’anno scorso, passando dal 2,7% al 4,62% delle auto controllate, con picchi in Friuli Venezia Giulia, dove si raggiunge il 10,65 % delle auto controllate prive di revisione.
“La ricerca del risparmio a tutti i costi, favorisce la crescita di soluzioni di ripiego che possono costituire un elemento di rischio per la sicurezza stradale” – ha aggiunto Bertolotti – Questa è una delle ragioni che sta alla base dell’aumento di pneumatici non omogenei per asse che dal 3,2% passa al 5,5% con punte del 10,5 % in Abruzzo e di quasi l’8% in Calabria e Sardegna”. Questo tipo di non conformità, raggiunge valori ancora più elevati, a livello provinciale: è il caso di Teramo (16,9%), Alessandria ( 15,25), Oristano ( 13,9%). Per legge, i pneumatici sullo stesso asse devono essere identici, cioè perfettamente uguali, in tutto e per tutto: marca, modello, misure e caratteristiche prestazionali. Questa prescrizione giuridica, soggetta ad ingenti sanzioni pecuniarie, nonché al ritiro della carta di circolazione, e all’invio alla revisione, ha soprattutto un fondamento tecnico basilare: salvaguardare il corretto funzionamento del veicolo e quindi la sicurezza. (m.g.)
pubblicato il 11 / 07 / 2013