Ecopneus si mette sotto esame e ne esce a pieni voti
A distanza di quasi due anni dall’avvio del sistema di gestione dei PFU, Ecopneus ha deciso di farsi valutare e di verificare il livello di soddisfazione dei soci e dei punti di raccolta. Per farlo il consorzio si è affidato all’istituto di ricerche di mercato Lorien Consulting di Milano, che ha realizzato un’analisi qualitativa, attraverso interviste ai soci, e quantitativa, attraverso 1.500 interviste a gommisti distribuiti su tutto il territorio italiano. Per avere un’idea del quadro generale, si parla di 240.000 tonnellate di PFU raccolti nel 2012 presso 33.000 punti di generazione, prevalentemente gommisti, ma anche stazioni di servizio, officine e sedi di flotte, per un totale di 90.000 viaggi di raccolta. Del totale dei pneumatici raccolti, il 90% sono auto, il 32% moto e il 15% camion.
Ecopneus ne esce davvero a pieni voti, come conferma del resto anche il lusinghiero premio GIPA che ha riconosciuto il consorzio italiano come il più efficiente in assoluto nel settore della gestione di tutti i rifiuti del settore automotive, batterie e oli compresi. La modestia di Giovanni Corbetta si è però ancora una volta fatta apprezzare quando, nel commentare il risultati della ricerca Lorien, ha sottolineato l’intenzione del consorzio di intervenire in maniera migliorativa, sulla base delle indicazioni venute dagli utenti del proprio lavoro. “Del resto – ha sottolineato Antonio Valente, direttore di Lorien Consulting – quando un sistema è efficiente, si innalza l’asticella del bisogno e si pretende di più”.
Valutazione qualitativa – I soci
Ed ecco la percezione “qualitativa” da parte dei 20 soci intervistati: Ecopneus da una sensazione di “affidabilità, serietà, forza, solidità e visibilità”. Nota negativa rilavata da Lorien è il “senso di solitudine e mancanza di chiarezza”, che diversi intervistati hanno segnalato all’inizio del percorso, quando ai cambiamenti normativi non seguì, da parte del Ministero, un’indicazione pratica su come procedere, che rimbalzò su Ecopneus e di conseguenza sui propri soci. Oggi però, terminata la fase di assestamento, tutti i soci si sentono “tutelati da Ecopneus rispetto agli obblighi di legge, considerano molto efficace l’attività di promozione e di comunicazione, ritengono il sito internet gradevole e semplice e definiscono l’organizzazione efficiente”. Dal punto di vista amministrativo, la piattaforma online viene considerata “chiara e funzionale”, anche se qualcuno segnala la difficoltà di fare delle valutazioni anticipate sui quantitativi di gomme che verranno importate, come tuttavia prevede il testo di legge.
Tasto dolente: il contributo ambientale, il cui valore così come definito da Ecopneus, viene giudicato dalla maggioranza dei soci troppo alto, rispetto a quanto spendevano prima e rispetto ai prezzi più bassi di altri consorzi. In particolare viene segnalata una scarsa chiarezza sui criteri di definizione dei valori e in alcuni casi (agricoltura e movimento terra) i criteri vengono ritenuti “poco equi” e causa di “gravi problemi di competitività, ad esempio nelle gare con enti pubblici”. I soci hanno tuttavia apprezzato la recente diminuzione dei contributo e si aspettano a breve un livellamento dello stesso.
La richiesta a Ecopneus da parte dei soci è di assumere un ruolo sempre più attivo e incisivo nei confronti del Ministero, per risolvere i temi che risultano ancora scoperti dalla normativa: contributi da applicare, rimborsi per l’export, change-over e pneumatici pieni. Altra richiesta dei soci riguarda i pneumatici ricostruibili: il 15% circa delle carcasse potrebbero infatti, secondo gli intervistati, essere rigenerate. Per fare questo i soci auspicano la creazione di un centro nazionale di smistamento per la selezione di quelli ricostruibili.
Valutazione quantitativa – I gommisti
Il 91% del campione (1.500 interviste) ritiene che la nuova normativa sul settore abbia generato un cambiamento profondo nel mondo dei gommisti, creando ordine e chiarezza e rendendo la vita difficile a chi volesse tentare la strada dell’illegalità. L’attuazione, infatti, di un sistema che effettua gratuitamente la raccolta di PFU presso i punti di generazione e che garantisce un monitoraggio capillare e costante della loro successiva movimentazione, fino all’avvenuto recupero, costituisce di per sé un elemento scoraggiante e deterrente verso pratiche illegali e rende la legalità economicamente vantaggiosa per tutti gli operatori della filiera.
Il 74,6% degli intervistati ritiene poi che l’esplicitazione del valore economico dell’eco contributo in fattura, sia un vantaggio per la loro attività. Grazie al Decreto Ministeriale 11 aprile 2011, n°82, dal 7 settembre 2011 il prezzo che l’automobilista paga – in occasione di un cambio gomme – è trasparente in fattura rispetto al prezzo del pneumatico nuovo, e diventa controllabile e tracciabile in ogni suo passaggio.
Infine, i gommisti non solo hanno una percezione della rilevanza ambientale dell’ attività che svolgono ma sono molto attenti alle tematiche ambientali e, in particolare, alla raccolta differenziata dei rifiuti (64,6%), risparmio dell’acqua e dell’energia elettrica (26,2%), all’uso di prodotti bio-compatibili (22,2%).
Ecopneus è, presso i gommisti intervistati, “il punto di riferimento del settore, un player solido e che genera un’ottima performance, tempestivo negli interventi (34,2%), dotato di un sito internet facile da utilizzare (37,2%), flessibile (14,6%) e disponibile a risolvere le problematiche che si possono incontrare nella gestione della burocrazia.”
Tra i principali motivi che hanno spinto i gommisti a scegliere Ecopneus per il ritiro ci sono: la facilità d’uso del sito internet, la tempestività dell’intervento dopo la richiesta e la flessibilità rispetto ai ritiri.
Il 95,9 dei punti di raccolta sono molto o abbastanza soddisfatti, mentre solo lo 0,6% si è dichiarato, negli ultimi 3 mesi per nulla soddisfatto e solo l’1% poco soddisfatto. I reclami ammontano all’1,2%.
Esame dunque superato brillantemente e utile per il consorzio che assicura che prenderà in considerazione tutti i suggerimenti espressi dagli intervistati. A molte osservazioni sollevate Ecopneus ha in realtà già fornito delle risposte, così come ha svolto molte attività collaterali funzionali al sistema di gestione dei PFU, come i numerosi interventi di prelievo straordinario di accumuli del passato o i progetti di impiego dei PFU, ad esempio perla realizzazione asfalti per manto stradale.
Insomma la strada da percorrere è ancora lunga, ma – a quanto pare – il viaggio è iniziato molto bene.
Da sinistra: Renzo Servadei, Giovanni Corbetta, Antonio Valente.
pubblicato il 8 / 07 / 2013