Pirelli, a Silverstone mescole Hard e Medium
Pirelli porterà gli pneumatici P Zero Orange hard e P Zero White medium a Silverstone, per il Gran Premio di Gran Bretagna: di fatto, la seconda gara di casa per il fornitore che a Didcot, a meno di un’ora dal circuito, ha il proprio hub logistico. Inoltre, ma solo per le prove libere del venerdì, ciascun pilota avrà a disposizione due set extra di pneumatici duri prototipali, come quelli visti in Spagna.
Silverstone è uno dei circuiti più antichi e veloci in calendario: il suo particolare layout fa sì che sugli pneumatici si scarichi molta energia, con un conseguente effetto sul degrado e sull’usura. Un uso accorto della strategia si è rivelato, in passato, un elemento chiave per la gara inglese. Ne è convinto anche Paul Hembery, direttore motorsport Pirelli: “Silverstone, con le sue altissime velocità e le curve scorrevoli, è in netto contrasto con il circuito di Montreal, del tipo stop and start, anche se, come questo, impegna molto le gomme. Ecco perché abbiamo scelto le due mescole più dure per il Gran Premio di Gran Bretagna, con un nuovo collante che lega il battistrada alla cintura in acciaio, progettato per eliminare gli isolati casi di delaminazione visti ad inizio stagione. L’effettiva costruzione dello pneumatico non cambia, in quanto non è stata raggiunta l’unanimità delle squadre su questo punto: teniamo, però, quest’ipotesi in stand-by, nel caso dovesse rendersi necessaria in futuro. Nel corso delle prove libere di Silverstone forniremo ai piloti lo stesso pneumatico prototipale duro provato il venerdì in Spagna, che presenta una durata maggiore rispetto all’attuale hard, al fine di dare ai team l’opportunità di testare questa nuova soluzione su un circuito diverso e raccogliere, così, più dati. Ovviamente, un altro fattore importante a Silverstone è il clima, notoriamente variabile: non sarebbe una sorpresa vedere il Cinturato Green intermediate e il Cinturato Blue wet scendere in pista durante il weekend. Per questo motivo, è molto difficile prevedere il numero di pit-stop. Lo scorso anno abbiamo assistito a una strategia a due soste, in condizioni di asciutto dopo due giorni di pioggia, ma quest’anno le mescole sono più morbide, dunque, se non pioverà potremmo vedere tra le tre e le quattro soste. Sarà possibile avanzare una previsione più precisa dopo le prove libere”.
Sull’imprevedibilità del meteo come fattore determinante punta l’accento anche Jean Alesi: “Uno dei fattori più importanti a Silverstone è il meteo: imprevedibile. E’ un circuito molto impegnativo per le gomme, non tanto per trazione o frenata, quanto per gli elevati livelli di carico aerodinamico, risultato delle alte velocità. Questo è una delle principali cause dell’usura degli pneumatici, quindi la combinazione hard-medium è ideale qui. Da pilota, sono salito molte volte sul podio di Silverstone e mi sono sempre divertito su questo circuito, dove ho corso con layout diversi. L’ultimo intervento, quello che ha portato al nuovo complesso dei box, è stato un investimento importante, anche se è un peccato aver eliminato la curva Bridge. Ad ogni modo, Silverstone resta un circuito eccezionale: assisteremo a una bella gara, con meno politica e più strategie. E’ sempre un piacere venire qui, i tifosi inglesi sono grandi appassionati di Formula Uno.”
Il circuito dal punto di vista degli pneumatici
Elevate velocità e alti livelli di energia laterale sono le caratteristiche principali di Silverstone. Tuttavia il circuito, modificato negli ultimi anni, presenta anche settori più lenti e più tecnici, dove l’accelerazione combinata è particolarmente importante. Quando il pilota sterza e accelera contemporaneamente in uscita di curva, il lavoro dello pneumatico è cruciale. In alcuni settori è stato rifatto l’asfalto che si presenta, quindi, meno abrasivo rispetto alle vecchie sezioni. Un asfalto abrasivo aumenta il grip, ma anche l’ usura e il degrado. Lo scorso anno abbiamo assistito a un’ampia varietà di strategie, dopo qualifiche bagnate che consentirono ai piloti di scegliere con quali gomme slick iniziare la gara. Mark Webber, Red Bull, vinse il Gp dopo essere partito dalla seconda posizione in griglia: iniziò con gomme morbide per poi completare due stint con gomme dure. Fernando Alonso, Ferrari, dalla pole arrivò secondo, adottando una strategia opposta: due stint iniziali su gomma dura e l’ultimo su gomma morbida.
pubblicato il 26 / 06 / 2013