CNA al Tavolo ministeriale per fronteggiare l’emergenza PFU

Alla fine dello scorso mese il Ministero dell’Ambiente ha accolto per la prima volta anche la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) al tavolo di lavoro per la rivalutazione della legislazione sui PFU e per trovare una soluzione condivisa per l’emergenza della raccolta dei PFU che negli ultimi mesi sono rimasti nei piazzali dei gommisti di tutta Italia. A rappresentare la categoria c’era Raniero Vettori, Coordinatore Nazionale del settore dei Gommisti della CNA.

L’invito segue la presa di posizione di CNA, che aveva scritto al Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, ponendo con forza la richiesta di un incontro innanzitutto per far fronte all’emergenza del momento, ma anche per trovare delle soluzioni correttive al sistema di gestione della raccolta, che non sta funzionando come dovrebbe.

 Raniero Vettori, Coordinatore Nazionale del settore dei Gommisti della CNA
Raniero Vettori, Coordinatore Nazionale del settore dei Gommisti della CNA

La nostra lettera ha sortito l’effetto sperato dando una notevole accelerata. Infatti, a distanza di una settimana CNA è stata convocata dal Ministero dell’Ambiente per un confronto di merito sulla situazione attuale e sulle modifiche che il Ministero intende apportare al Decreto Ministeriale 82 del 2011, che disciplina la gestione della raccolta dei PFU”, spiega Vettori.
Nell’incontro, che si è svolto a Roma il 26 luglio, ho avuto modo di mettere a fuoco, con chiarezza e con forza, il problema di superare, con la massima urgenza, l’emergenza attuale dello smaltimento dei PFU e la ricerca di meccanismi normativi e comportamentali stabili e continui che impediscano di ritrovarsi nelle attuali critiche condizioni”.

CNA è certa che la revisione del Decreto rappresenti un’occasione importante per migliorare il funzionamento della filiera e soprattutto garantire una maggiore trasparenza, ma allo stesso tempo, Vettori ha voluto sottolineare in quella sede, con tenacia, che è necessario fronteggiare in tempi brevissimi l’attuale emergenza. “Prima di preoccuparci del futuro – ha detto il coordinatore nazionale – abbiamo l’urgenza di svuotare le officine, oramai intasate da depositi di PFU. Su molti territori del nostro Paese la situazione sta degenerando e da mesi i consorzi, che hanno l’obbligo di ritiro, non stanno adempiendo agli impegni assunti per legge con le imprese”.
Il Ministero deve farsi garante del rispetto delle regole e se ci sono canali di immissioni difficili da controllare e non coperti dal contributo, questo non è un motivo sufficiente a legittimare la sospensione della raccolta, scaricando sulle imprese enormi disagi, costi e rischi di incorrere in pesanti sanzioni, senza contare le pesanti conseguenze sull’ambiente”, ha concluso con fermezza Vettori.

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