È BrExit: Cameron si dimette, sterlina a picco, borse al collasso

L’elettorato britannico ha votato per lasciare l’Unione Europea, con la conseguente e già annunciata batosta per i mercati finanziari e politici, con le dimissioni di Cameron appena annunciate e le rivendicazioni irlandesi e scozzesi, che in Europa volevano restarci. Questo è stato solo il terzo referendum nella storia britannica (due dei quali sono legati al ruolo della Gran Bretagna in Europa).

Prima che l’esito fosse annunciato, ma nel momento in cui si temeva che il risultato fosse il Leave, la sterlina era già scesa del 10% nei confronti del dollaro, a livelli che non si vedevano dal 1985. Per dare un esempio, la sterlina era scesa solo del 3,9% dopo il crollo di Lehman Brothers nel 2009. I leader dell’UE hanno cambiato i loro programmi, annunciando riunioni d’emergenza. E la Banca d’Inghilterra farà lo stesso. La decisione contraddice anche la stragrande maggioranza delle preferenze del settore automobilistico del Regno Unito, che sosteneva l’adesione all’UE. Ma non poteva che essere così, dal momento che Londra, cuore economico della Gran Bretagna, per il 75% ha votato di rimanere in Ue. Concludiamo citando TyrePress, rivista che appartiene allo stesso gruppo di PneusNews: “Quello che sappiamo è che ora ci troviamo in un territorio inesplorato politicamente, economicamente e quindi anche dal punto di vista del business pneumatici.”

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