Brevetti: Pirelli è la 4° azienda italiana

Boom di domande di brevetti in Italia nel 2015: 3.979, con una crescita record del 9% rispetto al 2014, pari al maggior incremento negli ultimi dieci anni e che fa risalire il Paese dall’undicesima alla decima posizione nella classifica delle richieste totali pervenute. Sono i dati annuali dell’Epo, l’Ufficio europeo dei brevetti, da cui emerge che l’Italia passa anche dal 19esimo al 18esimo posto mondiale per numero di richieste di brevetti procapite. La regione italiana più innovatrice è la Lombardia, con il 33% di domande, mentre il settore in maggior crescita è quello dell’informatica (+76%). La maggior parte delle richieste in termini assoluti, invece, riguarda movimentazione (imballaggi, palette, sistemi di trasporto, container), ingegneria civile e trasporti (in cui rientra l’automotive). Con 107 richieste, Indesit è la società italiana più attiva, seguono Fiat (84), STMicroelectronics (58), Pirelli (39), Finmeccanica (39) e Chiesi Farmaceutici (35).

Anche a livello globale l’Epo ha registrato un nuovo record di richieste di brevetti, con +4,8%per 160mila dalle 153mila dell’anno scorso grazie all’exploit di Usa (+16,4%) e Cina (22,2%). Stati Uniti, Germania, Giappone, Francia e Olanda sono i primi per numero di richieste, ma c’è disomogeneità in Ue, con Berlino di nuovo calo (-3,2%). L’olandese Philips guadagna il posto di testa della classifica per aziende sorpassando Samsung.

Nel 2015 le richieste di brevetti a Monaco provenienti dall’Italia sono cresciute a un tasso doppio rispetto alla media Epo (+9% contro +4,8%), pari al maggior incremento percentuale dell’ultima decade. Sono state infatti 3.979 le richieste di brevetto rispetto alle 3.649 del 2014, invertendo la tendenza dell’ultimo periodo che ha registrato un calo di domande per quattro anni consecutivi. “Il risultato di quest’anno”, spiega il Presidente dell’, “è dovuto al fatto che le imprese italiane hanno capito che per uscire dalla crisi è importante investire in ricerca ed innovazione, aumentando le capacità, piuttosto che tagliando i costi”. Dopo il settore dell’informatica (+76%), a crescere in Italia sono le domande nella comunicazione digitale (+59%), farmaceutica (+54%) e nei sistemi di misurazione (+47%).

Dopo la Lombardia (1.295, 33%), le altre regioni italiane a maggiore richiesta di brevetti sono l’Emilia Romagna (15%) e il Veneto (13%). Nella classifica per singola città, Milano è sempre in testa con 806 richieste, distanziando di molto Torino, seconda con 273, poi terza Roma (226) e quarta Bologna (209).

A livello Ue notevoli le differenze tra i vari Paesi rispetto al 2014: la Spagna come l’Italia ha invertito il trend negativo crescendo del 3,8%, il Belgio ha fatto un balzo del 5,9% sul 2014, la Gran Bretagna del 5,7% e l’Olanda del 3,3%. Francia (+1.6%), Austria (+1.4%) e Svezia (-0,9%) sono più o meno stabili, mentre le domande dalla Germania sono calate nuovamente (-3,2%), al pari di Finlandia (-8,3%) e Danimarca (-2,7%).

A livello di società, dopo la Philips che ha scalato la classifica superando Samsung, seguono LG, Huawei e Siemens. Tra le prime 10 ci sono quindi 4 europee (Philips, Siemens, Bosch, Basf), 3 americane (United Technologies, Qualcomm, General Electric), 2 coreane (Samsung, LG) e una cinese (Huawei). L’Italia ha aderito all’Epo (presenti 26 paesi Ue su 28, fuori Spagna e Croazia) solo nel 2015, entro quest’anno il Parlamento dovrebbe ratificare il trattato che istituisce la Corte unificata dei brevetti, organo preposto a dirimere i casi di contraffazione, copie e validità delle patenti.

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