Patente: rinnovo più frequente se si soffre di apnee notturne

È stata recepita anche in Italia una direttiva che avrà conseguenze importanti per tutti coloro che hanno una patente di guida. Sergio Garbarino, docente presso il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova, così spiega i contenuti della direttiva e le conseguenze per tutti i cittadini:  “La direttiva europea, molto semplicemente, implica che tutti i soggetti che sono affetti o diagnosticati o sospettati essere diagnosticati di questa sindrome dell’apnee ostruttive del sonno, o detto meglio Osas, siano sottoposti ad un approfondito controllo medico, associato spesso al controllo anche della sonnolenza diurna che è uno dei sintomi principali.”

Secondo dati dell’ACI, infatti, le persone affette dalla sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas) hanno un rischio di incidente stradale da 2 a 7 volte superiore a quello osservato nelle persone sane. Tale rischio è più che doppio rispetto a quello imputabile all’abuso di alcool e/o al consumo di tranquillanti o cannabis. Inoltre il club ha verificato che gli incidenti causati dal “colpo di sonno” sono i più gravi, con un elevato rischio di mortalità dovuto alla totale inazione del guidatore, che addormentandosi non ha consapevolezza dell’imminente pericolo.

Il docente, intervenuto a Radio 24, ha spiegato che “la famosa sonnolenza, quell’1/5 dei colpi di sonno non è dovuta solo all’Osas, ma a tante altre cause, altre malattie ovviamente, e in particolare a errati stili di vita. Perché è importante che si sappia che l’addebito di sonno che noi accumuliamo per errati stili di vita, per lavoro anche, determina spesso e volentieri tutta quella diciamo sintomatologia che porta a una riduzione della vigilanza, fino ad arrivare alla sonnolenza, se non porta poi alla fine al colpo di sonno. Quindi non dobbiamo dimenticare che è possibile curare e diagnosticare questa malattia e guarirla, però può rimanere la sonnolenza perché è dovuta da altre cause.

La direttiva cambierà dunque la vita degli italiani: “ il medico certificatore, durante un rinnovo della patente,  chiederà se effettivamente si è affetti o no dall’Osas. Ma è questa forse l’innovazione, cercherà di valutare se il soggetto ha un sospetto, anche se la persona in questo caso dovesse negarlo. E questa patologia di solito spesso si associa a obesità, si associa a diabete, a malattie cardiovascolari, a fibrillazione triale, a tutta una serie di patologie già sono da anni vengono in qualche modo recepite dal medico certificatore. Il medico monocratico chiederà, questa è una grande anticipazione, se si russa, se questo russamento è rumoroso, è abituale tutte le notti, se è persistente da circa sei mesi, se in maniera intermittente si accompagna a della apnee notturne. Questi tre pilastri sono lo strumento clinico, anamnetico che ha in mano il medico certificatore. Se si è positivi a queste cose, c’è la possibilità di somministrare un questionario di sei brevissime domande, sulla sonnolenza diurna ovviamente, e a seconda della risposta a queste domande, se il soggetto si presenterà a basso rischio la patente verrà data, se invece sarà medio rischio potrà, il medico monocreatico su sua discrezione, decidere se inviare o non inviare alla commissione medica locale, che è un organo superiore provinciale, oppure se è ad alto rischio a questo punto obbligatoriamente il medico monocratico deciderà di inviare alla commissione medica locale.”

“A questo punto – ha continuato Garbarino – la commissione approfondirà e cercherà di vedere se il sospetto che è stato posto dal medico certificatore è reale o meno. Quindi andrà un po’ più approfonditamente con altri strumenti, un questionario un pochettino più approfondito, e poi la valutazione dei tempi di reazione acustici e visivi, semplici e complessi che saranno una sorta di test di vigilanza molto specifico. Se positivo l’autista verrà inviato ad un centro di medicina del sonno per poter curare la malattia”.

In caso di diagnosi cambiano anche i tempi di scadenza e rinnovo per la patente e Sergio Garbarino, ospite di Container su Radio 24 spiega: “I tempi di controllo successivo non saranno più gli stessi. E saranno suddivisi a seconda del tipo di patente, vale a dire che se uno appartiene al gruppo 1, cioè patente per motociclo o automobile, sarà ogni tre anni, e ogni anno per gli autotrasportatori nel caso appartengano quindi al gruppo 2, patenti C, D, E”

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