Motori, cambi, gomme? Cosa costa di più nel motorsport?

Il motorsport è costoso, lo sappiamo tutti. Le auto, i camion, i pneumatici, anche le polo con i loghi, tutto ha un costo. Ma avere le cifre precise è sempre stato impossibile, fino ad ora. Il weblog Jalopink, specializzato nel motorsport e nell’automotive in generale, in collaborazione con il team Performance Tech Motorsports, ha dato un’idea dei reali costi di una gara. Fondato nel 1982 dal proprietario Brent O’Neill, oggi il team partecipa al campionato statunitense Tudor United Sports Car con risultati di rilievo: James French e Conor Daly hanno recentemente conquistato la pole position e il secondo posto a Road America.
Per ottenere questi risultati, bisogna spendere. Jalopink ha analizzato i costi di una gara, e che gara: la 24 Ore di Daytona, la più importante corsa endurance statunitense. Innanzitutto, nove persone devono essere in pista sei giorni. Tutte queste persone hanno bisogno di camere d’albergo, (5.670 dollari) cibo e spese quotidiane (2.100 dollari) e, ovviamente, devono arrivare alla pista (1.800 dollari di biglietti aerei).

(c)DarrenPierson.com 706-255-8642
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Poi ovviamente serve portare l’auto ai cancelli della pista: 1.100 dollari spesi in trasporto e sono pochi, perché il team ha sede in Florida, stesso stato di Daytona. Una volta che la macchina arriva alla pista, mancano ancora i 15.650 dollari di iscrizione.
Adesso bisogna accendere l’auto. Quindi serve la benzina: per una 24 ore partono circa 12.000 dollari. Ma questo è nulla rispetto al costo maggiore che si ha per far correre un’auto. A qualcuno potrà sembrare strano, ma sono proprio le gomme a rappresentare la spesa maggiore. Per la 24 Ore di Daytona 2015, il team Performance Tech Motorsports ha speso 50.000 dollari di gomme.
Ovviamente, il team deve guadagnare ed essere remunerativo. Da dove arrivano i soldi quindi? “I fondi provengono principalmente dai piloti”, ha detto O’Neill. Il padre di James French contribuisce direttamente con una certa quantità di denaro, ma sono gli sponsor personali a mettere la parte maggiore. James è legato a Dash Express, mentre Smithfield Foods a Conor Daly. Altri sponsor, invece, sono personali del team, ma tutti, in ogni caso, vogliono una cosa sola: un’immagine vincente. Ovviamente, oltre al nome sulla fiancata, gli sponsor pagano per gli eventi sui circuiti, per portare gli ospiti alle corse, per utilizzare l’immagine dei piloti e via dicendo.”
O’Neill non ha voluto rivelare quanto denaro la squadra fattura, naturalmente, ma il boss sostiene che questo business è redditizio. E quando si tratta di mantenere un business a galla, questo è tutto quello che conta.
Ci siamo dimenticati dei danni! Se un’auto ha un incidente, va riparata: riparare, sostituire, ricostruire, costa moltissimo. Telaio, freni, carrozzeria, vernice, motore e cambio, costano uno sproposito: una BMW Serie 3 nuova, indicativamente.
Il totale
1395578978114264135Mentre la più importante gara dell’anno sembra aver costi esorbitanti di per sé, non è niente rispetto al cartellino di una stagione completa Tudor e dei suoi 56 giorni in pista. Anche in questo caso, i pneumatici sono il costo maggiore, con tutti i 90 set di gomme che fanno spendere alla squadra 225.000 dollari, ovvero quasi 2.500 dollari a set e 625 dollari a gomma. La benzina, 41.075 dollari, costa quasi quanto i motori, 43.000, e trasmissioni, 43.500 dollari. L’abbigliamento costa 2.750 dollari e le camere d’albergo quasi 40.000 dollari. In quote di iscrizione vengono volatilizzati quasi 105.000 dollari.
In definitiva, per un’intera stagione un team costa circa 1 milione di dollari, centomila dollari in più o in meno e senza contare il costo di acquisto di un’auto nuova, che da sola viene circa 400.000 dollari. Come dicevamo, il motorsport è decisamente costoso.

Illustrazione/Infografica: Sam Woolley / Jalopnik

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