Dall’Italia all’Austria per sopravvivere a burocrazia e pressione fiscale

L’azienda vicentina Bifrangi, che ha 6 stabilimenti in tutto il mondo e 1.000 dipendenti a libro paga, si occupa dello stampaggio acciai e fornisce flange, raccordi, ingranaggi, congegni per ruote, trasmissioni e molto altro a diversi produttori automotive, movimento terra e agricoltura. Nell’equipaggiamento originale ha diversi clienti appartenenti a colossi multinazionali, come Toyota, Volkswagen, Audi, Bmw, ma anche Caterpillar e John Deere.
Nei mesi scorsi questa azienda, guidata dal titolare Francesco Biasion, ha deciso di trasferirsi in Austria, perché le tasse, la burocrazia, le gabelle, gli inghippi e le ritorsioni dell’amministrazione pubblica hanno letteralmente stoppato i progetti e gli investimenti.
L’Austria, invece, gli ha aperto le porte: Althofen è stata la cittadina scelta per la costruzione del nuovo stabilimento, che oggi ospita 50 dipendenti ma che arriverà presto a 300. Il governo ha dato 3,5 milioni di euro a fondo perduto per costruire uno stabilimento che ne costa 33, concedendo anche un mutuo settennale di 7,5 milioni al tasso fisso dello 0,5%. E la sede di Vicenza? Ad oggi ci lavorano 400 persone, ma verrà “lasciata morire di vecchiaia”, ovvero non sarà più assunto nessuno e man mano che i dipendenti andranno in pensione si procederà alla sua chiusura.
L’intervista completa al vulcanico imprenditore può essere letta qui.

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