In ripresa la rete di manutenzione e assistenza auto, gommisti compresi

Nel 2014 la rete di assistenza agli autoveicoli nel nostro Paese ha toccato quota 116.948 aziende con una modesta crescita sull’anno precedente (+0,6%). Questa crescita, confermata anche per i gommisti specialisti (+1,14%), è dovuta, secondo l’Osservatorio Autopromotec, al fatto che il parco circolante, dopo marginali limature nel 2012 e nel 2013, ha ripreso sia pure lentamente ad aumentare. I livelli estremamente depressi a cui erano scese le immatricolazioni negli ultimi anni non hanno infatti inciso sulla dotazione di autoveicoli del Paese, ma hanno comunque determinato un forte invecchiamento dei veicoli del parco e conseguentemente un aumento del fabbisogno di manutenzioni e riparazioni. E questo aspetto è la seconda ragione che sta alla base della crescita delle aziende che si dedicano all’assistenza agli autoveicoli.

Di queste quasi 117.000 aziende la parte più importante è dedicata alle attività di manutenzione e riparazione. Si tratta di 83.460 officine (+0,8% sul 2013). La parte del leone la fanno i meccanici e i motoristi che sono 43.440 (+1,3%). Dall’inizio del 2013 la categoria dei meccanici motoristi si è fusa con quella degli elettrauto, che comunque sono indicati separatamente nella nostra tabella, e che nel 2014 erano 7.976 (-1,6%). Dalla fusione tra meccanici, motoristi ed elettrauto è nata la nuova categoria dei meccatronici che è sostanzialmente la presa d’atto della profonda evoluzione che vi è stata nell’attività degli appartenenti a questa nuova categoria per la crescente introduzione dell’elettronica che ha modificato profondamente sia gli autoveicoli che il modo per ripararli e manutenerli.

Nessuna innovazione ha riguardato invece la categoria dei carrozzieri la cui attività è strettamente legata alla infortunistica stradale e che nel 2014 contava 21.805 aziende con una lieve crescita sul 2013 (+0,2%). Anche i gommisti aumentano lievemente la loro consistenza in quanto passano dalle 6.325 aziende del 2013 alle 6.397 aziende del 2014.

La crescita è dell’1,1% ed è coerente con la situazione dei gommisti che negli ultimi anni hanno tratto notevoli vantaggi dall’introduzione dei pneumatici invernali. L’ultima categoria di aziende dedicate alle attività di manutenzione e riparazione è quella delle officine dei concessionari. Si tratta di strutture con configurazioni spesso diverse tra loro e che prevedono quantomeno meccanici motoristi ed elettrauto anche se non mancano casi in cui le officine dei concessionari possono contare pure sull’attività di carrozzeria e su quella dei gommisti.

A fianco del nocciolo duro dell’assistenza costituito dalle aziende di cui abbiamo fin qui parlato vi sono altre 33.000 imprese che svolgono altre attività pure fondamentali per il servizio agli automobilisti. Innanzitutto i centri di revisione che nel 2014 erano 7.776 (+2,7%) e che sono strutture private a cui lo Stato ha delegato la fondamentale funzione del controllo periodico dell’efficienza degli autoveicoli sia dal punto di vista della sicurezza che per quanto riguarda le emissioni. Vi sono poi le stazioni di servizio che nel 2014 erano 19.669 con un calo dell’1,5%. Da molto tempo si parla di ristrutturare la rete delle stazioni di servizio che viene ritenuta pletorica e quindi inutilmente costosa dall’industria petrolifera, ma la ristrutturazione (cioè la riduzione del numero delle officine) procede con lentezza anche perché vi sono forti resistenze legate al fatto che una rete capillare è una infrastruttura importante per l’automobilista. Completano il quadro delle attività di supporto all’uso dell’auto gli autolavaggi che nel 2014 erano 33.488 con una crescita dello 0,2%.

I dati citati sono tratti dal volume “L’autoriparazione e i suoi protagonisti” che è edito dall’Osservatorio Autopromotec e che verrà distribuito in occasione dell’apertura di Autopromotec il 20 maggio prossimo al quartiere fieristico di Bologna. Secondo Renzo Servadei, amministratore delegato di Autopromotec, la rete italiana di assistenza agli autoveicoli è ben strutturata ed è pienamente adeguata per supportare la ripresa che si sta delineando per il mercato italiano dell’automobile.

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