Dal 2008 al 2013 il numero di moto e ciclomotori coinvolti in incidenti è calato del 31%

Dal 2008 al 2013 il numero di motocicli e ciclomotori che nel nostro Paese sono stati coinvolti in incidenti stradali è passato da 83.985 a 57.978, con un calo del 31%. Questo dato emerge da un’elaborazione del Centro Studi Continental, elaborazione che fornisce anche il prospetto dei dati relativi ai dodici maggiori comuni italiani. Il comune in cui è stato registrato il calo maggiore è Venezia (-43,8%). La situazione di questo comune è particolare: Venezia infatti, oltre alla maggiore percentuale di diminuzione, può vantare anche il minor numero in termini assoluti di ciclomotori e motocicli coinvolti in incidenti, sia nel 2008 che nel 2013. Il motivo di questo duplice primato risiede nella sua particolare conformazione, che permette la circolazione dei mezzi terrestri a motore solo su una piccola parte del territorio comunale, e cioè nella parte che è situata sulla terraferma.

La classifica dei comuni più virtuosi per la diminuzione del numero di ciclomotori e motocicli coinvolti in un incidente vede al secondo posto Milano (-38%), a pari merito con Bologna (-38%), e poi ancora Firenze (-33,7%), Bari (-32,7%), Torino (-31,8%). Questi comuni presentano tutti una percentuale di diminuzione superiore a quella media registrata in Italia. Invece Napoli (-30,3%), Roma (-29,3%), Verona (-28,4%), Catania (-27,9%), Palermo (-21,5%) e Genova (-12,5%) presentano percentuali di diminuzione inferiori a quella media italiana.

Il dato sulla diminuzione del numero di motocicli e ciclomotori coinvolti in un incidente stradale, sottolinea il Centro Studi Continental, assume un’importanza ancora maggiore se si considera alla luce del fatto che, nel periodo di tempo preso in considerazione, e cioè dal 2008 al 2013, il parco circolante di questi mezzi nel nostro Paese, secondo i dati Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), è calato solo del 2,3%. La sostanziale differenza tra il calo del parco circolante e il calo del numero di ciclomotori e motocicli coinvolti in un incidente ha diverse cause.

Da un lato si deve considerare la sempre maggiore difficoltà anche per chi usa un mezzo motorizzato a due ruote a circolare nei centri cittadini: infatti per diminuire l’inquinamento dell’aria molto spesso anche questi mezzi sono sottoposti a blocchi della circolazione. Vi è poi da mettere in evidenza che i mezzi che sono entrati in circolazione tra il 2008 e il 2013 hanno dispositivi di sicurezza più moderni ed efficienti, e quindi maggiormente efficaci per evitare gli incidenti.

Un’ultima questione da sottolineare è che nel corso degli ultimi anni sono state sempre più frequenti le campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale rivolte anche a chi usa mezzi motorizzati a due ruote. Visti i dati degli ultimi anni, non si può dire che queste campagne non abbiamo avuto effetto. Si può però ancora fare molto, conclude il Centro Studi Continental, perché l’obiettivo deve essere incidenti zero. Per questo è necessario l’impegno di tutti gli attori coinvolti nella questione della sicurezza stradale: dalle istituzioni ai costruttori di veicoli, ai costruttori di componenti, ai conducenti ed alle associazioni di settore. Ognuno può fare qualcosa di più, ed insieme gli interventi di tutti possono fare la differenza.

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