Semestre in crescita per l’export di macchine per materie plastiche e gomma

L’elaborazione di Assocomaplast (l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 160 aziende) dei dati ISTAT di commercio estero relativi al primo semestre dell’anno in corso evidenzia – rispetto al gennaio-giugno 2013 – una buona tenuta dell’export italiano di macchine per materie plastiche e gomma.

Più nel dettaglio e allargando il confronto anche ai mesi precedenti, si riscontra un progressivo incremento delle importazioni, che chiudono la prima metà d’anno mettendo a segno un +8% tondo. Si può forse supporre, o meglio, auspicare che tale buon andamento possa essere anche il risultato delle (pur limitate) misure a sostegno delle imprese messe in campo dal Governo, quale la cosiddetta “nuova Sabatini” che, in base a quanto reso noto a inizio settembre dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha comportato da aprile ad agosto richieste di finanziamento per l’acquisto di beni strumentali da parte delle PMI per 1,9 miliardi di euro.

Al contrario, le esportazioni, pur rimanendo in territorio ampiamente positivo, rallentano leggermente, se si mette a confronto il +6,4% di giugno con i risultati degli scorsi mesi (+8,6% a maggio, +8,3% ad aprile e +8,9% a marzo).

Osservando i numeri più consistenti, tra le principali tipologie di macchinari, si nota in particolare l’aumento nell’ordine dei venti punti percentuali delle importazioni di stampatrici flessografiche e macchine a iniezione.

Nella stessa ottica, all’export si rileva il +6% degli estrusori (che pesano per oltre l’11% sul totale); bene anche le soffiatrici (+16%) e le stampatrici flessografiche, che continuano a rappresentare una quota di tutto rispetto anche sull’export settoriale italiano.

Infine, una menzione per gli stampi, che costituiscono la fetta principale delle vendite oltreconfine e che spesso contribuiscono a sostenerle; un valore di ben 95 milioni di euro è diretto in Germania.

La graduatoria dei quadranti di sbocco delle vendite complessive di settore all’estero non mostra scostamenti significativi rispetto al primo semestre del 2013:

  • Europa (60% del totale; più nel dettaglio, l’Unione rappresenta il 47%): +4,6%
  • Americhe (18% sul globale): +3,7%, in funzione della sensibile ripresa delle forniture ai Paesi NAFTA che ha ampiamente attutito la frenata del Sudamerica, condizionata dalle minori vendite in Brasile
  • Asia (17%): +24,7%. Anche in questa occasione, ago della bilancia è stata la Cina ma bene hanno fatto anche le esportazioni verso India e Indonesia. In ambito asiatico viene considerato anche il Medio Oriente e in quest’area si rileva la performance positiva dell’export verso l’Arabia Saudita
  • Africa (circa 5% del totale); dopo una fase di relativa espansione, si assiste a un rallentamento, peggiorato in particolare dalla frenata delle forniture ai mercati del quadrante sub sahariano.
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