I pneumatici usati invaderanno il mercato italiano?

Nell’ultimo periodo si sta facendo sempre più strada una nuova tendenza: la vendita di pneumatici usati. La crisi ha decretato, ovviamente, una cronica mancanza di fondi nelle tasche degli automobilisti, che quindi stanno ricorrendo a tutti i mezzi possibili per risparmiare denaro. Tuttavia, questo è un “nuovo” fenomeno solo per l’Italia. Nel nostro paese non ci sono ancora dati certi, ma in Inghilterra si: ogni anno vengono venduti quasi 3,5 milioni di pneumatici usati, per un mercato che vale oltre 170 milioni di euro.

Una ricerca condotta nel mese di marzo da Liverpool Victoria (LV) e ICM Omnibus, su un campione di 2000 adulti inglesi , afferma che tra il 2009 e il 2013 sono stati venduti quasi 14,6 milioni di pneumatici usati, ovvero circa 3,5 milioni di pneumatici all’anno. Questo è un dato rilevante, perché la popolazione inglese è composta da oltre 63 milioni di persone (63.742.977, secondo la CIA World Factbook). Se, come ICM e LV suggeriscono, 47,4 milioni di questi sono adulti e solo il 64% guida, stiamo parlando di circa 30,3 milioni di conducenti che sono potenziali acquirenti di pneumatici. Emerge quindi da una semplice proporzione che, secondo questi dati, il 12% di tutti i potenziali acquirenti di pneumatici hanno acquistato gomme usate.

In risposta a questi numeri, Delticom segnala che le tecnologie di sicurezza attiva per autoveicoli, come ABS, l’ESP e il PEBS (frenata d’emergenza anticipata) sono sistemi di sicurezza essenziali che contribuiscono a ridurre gli incidenti sulla strada. Tuttavia, al fine di garantire che queste tecnologie funzionino efficacemente, è “importante avere pneumatici di buona qualità montati sul veicolo.”

Come gli autori del rapporto (ICM e LV), Delticom ha sottolineato che i costi per gli automobilisti continuano a crescere e i pneumatici rappresentano un settore in cui le persone cercano di risparmiare denaro, al momento della sostituzione. Philip von Grolman, di mytyres.co.uk afferma: “… è una falsa economia. Scegliere di acquistare pneumatici di seconda mano significa pensare nel breve periodo ed inoltre può anche rivelarsi pericoloso. L’errore è che inizialmente sembra di risparmiare denaro. Ma, tralasciando i rischi che si corrono, i pneumatici di seconda mano di solito devono essere cambiati molto presto, spendendo il doppio di denaro, fatica e tempo.”

Anche Continental sostiene che la causa di questo comportamento sia la crisi: “Quando i tempi sono duri e i bilanci delle famiglie sono ristretti, i conducenti spesso cercano di tagliare i costi: trovare carburante più economico, un garage meno costoso o acquistare pneumatici a basso prezzo” scrive l’azienda nel ContiBlog. Ovviamente, i pneumatici più economici sono quelli usati.

Continental ricorda che è perfettamente legale vendere e acquistare pneumatici usati, ma il venditore deve assicurarsi che gli stessi siano conformi agli standard di sicurezza imposti, sia per la profondità del battistrada che per le condizioni del pneumatico, ma anche per le riparazioni che possono essere presenti su di esso. Queste norme sono previste per impedire che pneumatici pericolosi siano venduti ai conducenti. Le riparazioni, secondo gli standard inglesi, dovrebbero riportare il nome e il numero di registrazione dell’azienda che ha eseguito i lavori, e un logo speciale dovrebbe essere impresso sul pneumatico, facendo capire immediatamente che si tratta di un prodotto usato.

Ma quando TyreSafe, una campagna non-profit per la sicurezza dei pneumatici, ha acquistato 50 pneumatici usati, ha trovato che il 98% di essi non aveva nessun timbro, mentre il 16% non era stato riparato secondo lo standard di sicurezza previsto. Inoltre, TyreSafe sostiene che il 34% dei pneumatici erano pericolosi o illegali, in un modo o nell’altro.

Il vero problema dei pneumatici usati è che non c’è modo di conoscerne la storia precedente. Anche se un controllo visivo non rivela difetti evidenti, come ad esempio un chiodo, potrebbe aver lavorato a pressioni dell’aria non corrette. Continental ricorda anche che un pneumatico nuovo, con 8 millimetri di profondità del battistrada, fa fermare un’auto che viaggia ad 80km/h su una strada bagnata in 26 metri. Una gomma usata, con il minimo legale di 1,6 millimetri di battistrada, impiega 38 metri per fermarsi. Il consiglio di Continental è quello di acquistare pneumatici nuovi: “Guardatevi intorno, cercate il prezzo migliore, contrattate con i gommisti. Non c’è da vergognarsi nel fare questo, ma invece bisogna vergognarsi nel mettere se stessi e gli altri automobilisti in pericolo.”

Infine, un dato interessante: TyreSafe ha calcolato il costo medio di un pneumatico in Inghilterra, basato sulla profondità del battistrada: il pneumatico usato mediamente costa 8 euro al millimetro, uno nuovo 7 euro al millimetro.

Come anticipato, tutti questi dati si riferiscono al mercato inglese, ma sono davvero diversi da quelli del nostro mercato, e di quanto? Quello dei pneumatici usati è un fenomeno che si sta sviluppando anche in Italia, e quindi va affrontato. Secondo i dati di “Vacanze Sicure 2014” in Italia è aumentata la percentuale di gomme lisce, danneggiate, non omologate e non conformi. Sono anche aumentate le auto non revisionate. Questo succede, ovviamente, a causa della crisi e del sempre minor denaro che gli automobilisti possono destinare alla manutenzione della propria auto. Se si aggiunge il fatto che i costi continuano a salire, appare scontato che accada anche in Italia quello che sta già succedendo in Inghilterra.

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