Stiftung Warentest conferma l’obiettività dell’Adac, ma rimangono alcune critiche

Spesso, è difficile riconquistare la propria reputazione, una volta che la si è persa. Questa è forse la situazione che Adac si trova a dover affrontare. Sulla scia dei recenti scandali – la manipolazione del voto per l’auto dell’anno e le accuse ai boss ADAC di aver utilizzato gli elicotteri di soccorso dell’organizzazione per viaggi d’affari, per citarne solo due – sono sorte preoccupazioni circa l’imparzialità delle prove dei pneumatici Adac. Due opinioni divergenti sono recentemente emerse.
I Club automobilistici europei hanno collaborato con le organizzazioni di tutela dei consumatori sui test di pneumatici per molti anni, ma in seguito alle voci di manipolazione del voto, l’organizzazione di consumatori Stiftung Warentest ha deciso di sottoporre i recenti test sui pneumatici estivi Adac ad un’ulteriore revisione. Otto modelli di pneumatici presenti nel test sono stati nuovamente acquistati in anonimato da rivenditori di pneumatici. Secondo Stiftung Warentest, i pneumatici acquistati erano di diversi produttori, di entrambe le dimensioni testate ed erano prodotti classificati da ‘buono’ a ‘inadeguato’ nel test Adac. “Sulla base della resistenza al rotolamento e dei criteri di frenata sul bagnato abbiamo testato i pneumatici di prova originali per capire se erano di una qualità migliore rispetto a quelli successivamente acquistati”, ha spiegato Stiftung Warentest. L’organizzazione è in grado di dare il cessato allarme: i risultati per le gomme di questa seconda prova sono stati molto vicini ai risultati originali. Così vicini, che “non esiste nessuna indicazione di manipolazione nei test dei pneumatici”. Stiftung Warentest ha escluso la possibilità che un produttore di pneumatici abbia fornito ad Adac un pneumatico di qualità migliore di quello che un consumatore potrebbe acquistare.
Nell’immaginario collettivo permangono ancora dubbi per quanto riguarda l’onestà dell’ente e la settimana scorsa il canale della televisione tedesca WDR ha trasmesso in onda le opinioni di un veterano del settore dei pneumatici. Il programma per i consumatori ‘Servicezeit’ ha chiesto agli spettatori se i test delle gomme dell’Adac fossero veramente indipendente, e come star della puntata ha parlato l’ex dipendente dell’automobile club austriaco ÖAMTC, Willy Matzke. L’esperto di test di pneumatici austriaco ha dichiarato che le opportunità per i produttori di manipolare i test delle gomme erano “virtualmente illimitate”, dal momento che i test Adac sono effettuati sulle piste di prova dei produttori e utilizzano le attrezzature gestite dai dipendenti dei produttori di pneumatici.
Inoltre, Matzke – che afferma di essere l'”inventore” dei test di pneumatici invernali ed è stato descritto dal programma come un “istituzione industriale” – ha dichiarato che egli era consapevole dello scambio di pneumatici durante le prove, e che questo si è verificato in più di un’occasione e con più di un produttore. “Il pneumatico selezionato e già testato era semplicemente scambiato”, ha rivelato. La prova di questo è data dall’uso di marcatori – ‘chip’ invisibili – apposti alle gomme; l’improvvisa mancanza di questi chip ha mostrato che “alcuni pneumatici erano scomparsi durante le prove”.
Eppure la tempistica delle rivelazioni di Matzke ha lasciato una domanda senza risposta: perché ha aspettato fino ad ora per parlare in pubblico? Sono passati anni da quando Matzke ha svolto il suo ultimo test di pneumatici. Non avrebbe dovuto presentare la sua denuncia al momento in cui fu osservata la prima volta?
Secondo l’Adac, scambiare pneumatici durante i test è impossibile: “Tutti i pneumatici sono appositamente contrassegnati. Ciascuno ha un codice di produzione registrato. I produttori non conoscono questi codici. I pneumatici sono rinchiusi tra le prove.” Perciò, è la parola di Matzke contro quella di Adac, e la scelta pare sia quella di credere ad un ente accusato di truffa, oppure a qualcuno che conosceva la presunta frode, ma ha scelto di tacere.

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