La Commissione Europea esclude un coinvolgimento diretto di Pirelli nel cartello dei cavi

La decisione della Commissione Europea conferma che non c’è stato un coinvolgimento diretto di Pirelli & C. S.p.A. nel presunto cartello nel business dei cavi per il trasporto energia. L’unico legame tra Pirelli & C. S.p.A. e la contestata violazione antitrust è riconducibile al principio della cosiddetta “parental liability”, in quanto, durante parte del periodo del presunto cartello, il capitale di Prysmian era detenuto da Pirelli.

Pirelli ricorrerà in appello contro la decisione della Commissione Europea contestando l’applicazione del principio di “parental liability”. Pirelli, in particolare, sulla base di accurate analisi giuridiche e di pareri legali esterni, ritiene che non le sia applicabile il principio della “parental liability” e che, non essendo coinvolta nelle presunte irregolarità della sua ex controllata, la piena responsabilità finale dell’eventuale violazione (e del pagamento della relativa sanzione) debba essere esclusivamente a carico della società direttamente coinvolta nella presunta violazione. Di conseguenza Pirelli non prevede impatti finanziari derivanti da tale decisione.

Nel 2009 la Commissione europea ha avviato un’indagine su un presunto cartello tra i produttori di cavi sotterranei e sottomarini per il trasporto energia. L’indagine ha coinvolto i principali operatori del settore a livello internazionale, tra cui Prysmian Cavi e Sistemi e le società controllanti che, nel caso di Prysmian, includono Pirelli, che ha detenuto il capitale della società di cavi dal 1999 al 2005, nonchè Goldman Sachs cui Pirelli ha venduto il business dei cavi nel 2005.

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