Oltre 600 professionisti per dire no al decreto Rc Auto, sì a diritti e concorrenza

La mobilitazione contro il decreto Rc Auto di sabato 11 gennaio a Bologna ha fatto registrare un’eccezionale partecipazione, con oltre 600 carrozzieri, medici legali e patrocinatori riuniti per denunciare l’inadeguatezza del testo del Decreto Destinazione Italia, accusato di favorire ancora una volta le compagnie assicurative a discapito degli assicurati e delle vittime della strada.

Il convegno è stato organizzato da: Associazione Familiari Vittime della Strada (AIFVS), il Sindacato Italiano Specialisti in Medicina Legale e delle Assicurazioni (SISMLA), Assoutenti, il Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali Italiani (CUPSIT), la Commissione RC dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura (OUA), l’Unione Avvocati Responsabilità Civile e Assicurativa (UNARCA), l’Associazione Culturale Mo Bast!, l’Associazione Valore Uomo, lo Sportello dei Diritti e Federcarrozzieri. Oltre alle associazioni promotrici, l’iniziativa è sostenuta da oltre 20 organizzazioni tra le più attive nel settore, ed ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici: On. Cristina Bargero (PD), Sen. Daniele Gaetano Borioli (PD), On. Andrea Colletti (M5S), On .Marco Di Stefano (PD), Sen. Altero Matteoli (FI), On. Paolo Russo (FI).

Nel corso dell’incontro, sono stati presentati i punti che le associazioni chiedono vengano considerati prioritari nella stesura delle necessarie modifiche da apportare al decreto, così da rendere il mercato assicurativo più concorrenziale e garantire la tutela dei diritti degli assicurati. Tali proposte sono state raccolte all’interno di un documento unico, la Carta di Bologna.

Tra questi, la riduzione del tasso di concentrazione sul mercato delle compagnie assicuratrici, poiché in assenza di concorrenza le aziende presenti finiscono inevitabilmente con il dividersi il mercato a proprio piacimento, a discapito degli assicurati. Tale contesto potrebbe realizzarsi, però, solo in caso di reale indipendenza di Ivass e Antitrust che garantiscano anche il rispetto delle libertà dei contraenti: libertà di scelta del riparatore, libera circolazione dei diritti di credito e libertà di scelta nelle cure. Nella stesura della proposta al Governo, le associazioni si sono in parte ispirate alla legge approvata recentemente in Francia e presentata dal ministro Benoît Hamon (Loi Hamon), per quanto riguarda la portabilità delle polizze (possibilità di disdetta della stessa dopo un anno), e la possibilità di scegliere dove far riparare il proprio veicolo, presupposto indispensabile per la sopravvivenza degli artigiani carrozzieri.

La Carta di Bologna chiede, inoltre, che venga ripristinata l’indiscutibilità di un equo risarcimento a fronte di lesioni in seguito ad incidenti stradali, siano queste micro o macro, ristabilendo la libertà di valutazione del danno da parte del medico legale, nonostante le nuove normative ne disconoscessero la professionalità in favore di esami clinici verificabili, spesso costosi e talvolta invasivi o non necessari.

Il convegno darà il via ad una serie di incontri ed azioni di protesta nel corso dei prossimi giorni.

Di seguito l’elenco completo dei punti contenuti all’interno della Carta di Bologna:

  1. Portabilità  delle polizze (Loi Hamon )
  2. Riduzione tasso concentrazione sul mercato delle compagnie assicuratrici
  3. Reale indipendenza di Ivass e Antitrust
  4. Rottamazione risarcimento diretto
  5. Libertà di scelta del riparatore (Loi Hamon )
  6. Libera circolazione dei diritti di credito
  7. Tutela delle Vittime con integrali risarcimenti
  8. Libertà di scelta nelle cure
  9. Libertà di valutazione del medico legale
  10. Pene certe per i pirati della strada
  11. Attenzione alla sicurezza attiva e passiva
  12. Agenzia antifrode in campo assicurativo

 

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