Tronchetti Provera dice addio a Pirelli

In occasione del suo 66° compleanno il prossimo 18 gennaio, Marco Tronchetti Provera ha rilasciato al giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung una lunga intervista, in cui ha dichiarato che nei prossimi due anni ha intenzione di lasciare il ruolo di amministratore delegato di Pirelli e di vendere la quota azionaria del 25,1% che appartiene alla famiglia. I suoi tre figli hanno intrapreso le loro strade ed era comunque difficile ereditare il ruolo di imprenditore. Fino all’anno scorso Tronchetti era impegnato in una resa di conti con la famiglia industriale genovese Malcalaza. All’inizio Tronchetti aveva invitato i Malacalza a diventare investitori, ma dopo ebbe l’impressione che cercavano di estrometterlo dai giochi. Nel corso di questa battaglia, Francesco Gori, che era a capo del business dei pneumatici di Pirelli, ha perso il proprio posto di lavoro. Gori oggi rappresenta, come consulente, Malacalza Investimenti, che è il secondo azionista di Pirelli e che rimane dichiaratamente interessato ad ampliare la propria partecipazione nella società.

Tronchetti Provera ha assunto la leadership del Gruppo Pirelli nel 1992 all’età di 43 anni, quando l’azienda si trovava nell’orlo di un precipizio, in seguito al fallito tentativo di acquisizione di Continental. Con mano ferma egli riuscì a rovesciare l’azienda, risultato raggiunto vendendo tutto ciò che non era necessario per il core business dei pneumatici. Tronchetti sperimentò il suo momento migliore nel 2000, quando fu capace di vendere due piccole filiali dal fatturato inferiore ai cento milioni di euro, per circa cinque miliardi di euro. Ma questo successo iniziò anche l’inizio di un periodo difficile. Con il denaro guadagnato con questa operazione, Tronchetti entrò in Telecom Italia e con questo investimento si bruciò davvero per bene le dita. L’operazione era stata appena completata, quando gli attacchi dell’11 settembre negli Stati Uniti fecero crollare le borse. In seguito, relativamente a Telecom Italia, insorsero ulteriori problemi con il Governo italiano e alla fine Tronchetti fu costretto a ritirarsi con perdite di miliardi di euro. Nel frattempo la situazione finanziaria dell’azienda era già così tesa che si parlò di vendere la divisione dei pneumatici per autocarro. Se ci sia mai stato un potenziale acquirente e cosa avrebbe potuto offrire, rimane a tutt’oggi un segreto.

Nell’intervista al quotidiano tedesco, Tronchetti parla dell’enorme sviluppo di Pirelli Tyre e riferisce implicitamente questo successo alla propria persona. Non si può tuttavia dimenticare che le attività perseguite da Tronchetti al di fuori del business dei pneumatici, come Telecom Italia e, più tardi, il settore immobiliare, non ottennero il successo sperato e appesantirono il Gruppo. Bisogna infatti ricordare che l’unica costante ferma dell’impero Pirelli sono stati e rimangono i pneumatici. In questo campo l’azienda ha sempre brillato ed è sempre stata in grado di generare un buon livello di reddito.

Durante il braccio di ferro tra i soci dell’anno scorso, Tronchetti ha dovuto riconoscere che parecchi dirigenti simpatizzavano con la controparte Malacalza, in quanto – o perlomeno è quello che ci si aspettava – quest’ultima si sarebbe maggiormente concentrata sul ben funzionate business dei pneumatici, piuttosto che pensare a investimenti esterni al core business aziendale. Con la risoluzione – temporanea – della disputa tra le due famiglie industriali, non pochi manager di alto livello hanno perso il loro lavoro o hanno lasciato di propria iniziativa il Gruppo Pirelli.

Oggi l’atmosfera nel Gruppo Pirelli non sempre è positiva. Si avverte la forte pressione che pesa sui dirigenti. Le direttive, siano di fatturato o di utili, sono estremamente ambiziose. E questa situazione non cambierà, perché nei prossimi 24 mesi l’obiettivo prioritario sarà incrementare ancora e di molto il prezzo già elevato delle azioni Pirelli, in modo che alla fine Marco Tronchetti Provera, lasciando Pirelli, festeggerà il suo ultimo grosso affare. klaus.haddenbrock@reifenpresse.de/lt

 

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