Saltato il tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto Gomma-Plastica

“Prevediamo una serie di azioni di mobilitazione del settore”, dice il segretario generale Uiltec Paolo Pirani dopo la rottura delle trattative per giungere ad un accordo sull’ipotesi di rinnovo del Ccnl con la Federazione della Gomma Plastica, in seguito alla quale sono state previste 8 ore di sciopero nei giorni 4, 5 e 6 dicembre. “La nostra impressione è stata quella della mancanza di predisposizione alla chiusura – ha spiegato il dirigente sindacale – e che qualsiasi nostra apertura non sarebbe bastata per giungere ad un punto di incontro e questo è sconcertante”.

La ripresa delle trattative che ha fatto seguito alle 12 ore di sciopero svoltesi a livello territoriale, era stata avviata con l’obiettivo condiviso di giungere alla chiusura del rinnovo, assumendo in positivo il superamento definitivo dei temi delle maggiorazioni e della media turni che avevano condizionato il percorso fino alla decisione della dichiarazione di sciopero del luglio scorso.

In particolare le difficoltà della trattativa si sono riscontrate nelle richieste degli industriali in tema di recupero di produttività, di maggiore flessibilità, di riduzione dell’assenteismo e di particolare attenzione ai costi contrattuali per le aziende in crisi, con una proposta di aumento salariale di 118 euro. “In genere nel corso delle negoziazioni si dovrebbe essere disposti a lasciare qualcosa sul tavolo, mentre loro sono tornati con le stesse richieste avanzate nello scorso incontro senza cedere di un millimetro, né sui diritti, né sul fronte salariale”, ha proseguito Pirani. “Da parte nostra c’era la volontà di chiudere e siamo andati incontro alle loro richieste, ma è sconcertante comunicare con un interlocutore che ha mostrato divisioni e discussioni interne e quindi difficilmente disposto a fare il contratto dopo un anno di trattative”.

Dopo la fumata nera nella trattativa del settore Gas Acqua di giovedì scorso si apre uno scenario difficile per la stagione contrattuale dei sindacati di categoria: “A questo punto dobbiamo iniziare a chiederci se ci sia la volontà da parte di Confindustria di fare i contratti nazionali, perché i segnali in questa direzione non sono incoraggianti. Nella nostra categoria non era mai accaduto nulla di simile” ha concluso il leader sindacale, ricordando poi la due giorni di mercoledì e giovedì che lo vedrà ancora impegnato nella difficile trattativa del settore tessile.

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