Vettel domina anche a Singapore

Sebastian Vettel non si ferma più. Anche a Singapore il tedesco della Red Bull fa il vuoto e conquista la 33esima vittoria in carriera, facendo un ulteriore passo avanti verso il quarto titolo mondiale consecutivo. Nulla da fare per gli avversari, che si sono dovuti inchinare allo strapotere del binomio austro-tedesco. Alonso, al terzo secondo posto consecutivo, le ha provate tutte: partito benissimo, ha poi adottato una rischiosa tattica a due sote, anticipando il secondo pit-stop durante l’ingresso della safety car. Ma non c’è stato nulla da fare, Vettel sembrava di un altro pianeta, riuscendo a girare anche oltre due secondi più velocemente degli avversari. Terzo al traguardo Raikkonen, autore di una gara coriacea dal 14esimo posto iniziale.  Con questa vittoria di Vettel resta intatto il record detenuto dal Gran premio di Singapore: sin dalla sua istituzione, infatti, è stato vinto solo da Campioni del mondo.

Il Gran premio ha preso il via con un tasso di umidità del 67%; tutti i piloti, ad eccezione di Adrian Sutil, Force India, hanno iniziato la gara con pneumatici P Zero Red supersoft. Il primo a rientrare ai box è stato Raikkonen, al 10° giro, che ha montato un nuovo set di supersoft. Vettel ha completato un primo stint molto lungo prima di fermarsi ai box al 17° giro, costruendosi così un vantaggio di 35 secondi. Il tedesco ha montato gomme medie ed è ritornato in pista ancora in testa alla gara. Fedele alla tradizione di Marina Bay, al giro 25 è entrata in pista la safety car. Alcuni piloti hanno approfittato di questa situazione per rientrare ai box per un cambio gomme, ma i primi quattro (tutti su mescola media ) sono rimasti fuori, e Vettel ha visto dileguarsi il suo vantaggio di 13 secondi. Il tedesco ha poi recuperato il distacco ed è rientrato ai box per il suo secondo pit stop al 44° giro, montando gomme supersoft. Questo gli ha permesso di vincere la gara con mezzo minuto di scarto sugli altri. Con un limite di velocità ridotto e con una delle pit lane più lunghe dell’anno, a Singapore ogni pit stop fa perdere più tempo, per questo le squadre hanno cercato di ridurre al minimo le soste.

“Oggi le gomme hanno dovuto fare i conti con un alto degrado termico – commenta Paul Hembery, direttore motorsport Pirelli – piuttosto che con l’usura. Ma Singapore, come sappiamo, è da sempre una gara molto dura. Entrambe le mescole, ma in particolare le supersoft, hanno dimostrato un’elevata resistenza e buone prestazioni, e si sono confermate la scelta più appropriata per questo circuito. Una delle complicazioni qui è che la strategia deve essere flessibile, al fine di tener conto della lunghezza della gara e delle probabilità di ingresso di safety car, che, ancora una volta, hanno fatto sì che il Gran premio sfiorasse le due ore. La safety car ha rimescolato le strategie: mentre Vettel era da solo al comando, alle sue spalle imperversava la battaglia per il podio. Nelle fasi finali c’è stata molta azione, con strategie differenti per andare a punti e con alcune interessanti manovre di sorpasso, su un circuito dove superare è tutt’altro che facile. Anche se è sempre difficile prevedere una strategia a Singapore, avevamo suggerito che una gara a due soste sarebbe stata la più probabile. Avevamo avanzato due ipotesi: iniziare con le supersoft, cambiare con le medie al giro 16 e rimontare le supersoft al 39° giro. Un’alternativa poteva essere quella di usare la stessa strategia ma, invece delle supersoft, scegliere le medie per lo stint finale. Vettel si è avvicinato a questa proiezione, rientrando ai box al 17° giro e utilizzando la supersoft per un breve stint dal 44° giro".

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