Ancora cattive notizie per l’auto in Europa

A giugno il mercato europeo dell’auto riporta una nuova flessione. Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA a giugno sono state immatricolate 1.175.363 unità, il 6,3% in meno rispetto allo stesso mese del 2012 (1.254.022 unità). Nei primi sei mesi dell’anno, le immatricolazioni complessive si attestano a 6.436.743 unità, con una contrazione del 6,7% rispetto ai primi sei mesi del 2012. Dal 2007, ultimo anno positivo per il mercato europeo dell’auto (27+Efta), l’Europa vive una contrazione continua della domanda di auto nuove, con una perdita nei 5 anni e mezzo trascorsi di circa 4 milioni di vetture. Il Vecchio Continente è così l’unica area mondiale tecnicamente in controtendenza rispetto allo sviluppo positivo delle altre aree.

“Alla cattiva notizia dell’ulteriore calo del mercato europeo nel suo complesso – ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA – fa da contraltare un piccolo segnale positivo per i cinque principali mercati, che a giugno hanno immatricolato il 75,2% del totale delle registrazioni dell’area EU27 + EFTA (la quota era del 71,6% a giugno 2012), con una contrazione dell’1,5% rispetto a un anno fa, inferiore, quindi a quella dell’intero mercato. A trainare la performance dei major markets a giugno è ancora il Regno Unito (+13,4%), seguito, nell’ordine, da Spagna (-0,7%), Germania (-4,7%); Italia (-5,5%) e Francia (-8,4%). Per quanto riguarda l’Italia – ha proseguito il Presidente – è di ieri l’annuncio, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’avvio dei lavori della Consulta automotive, task force operativa proposta da ANFIA come sede in cui le componenti pubblica e privata condivideranno e proporranno politiche industriali volte alla salvaguardia, al rilancio e alla crescita del settore”.

Da parte sua Romano Valente, direttore generale di Unrae (L’associazione delle case automobilistiche estere) commenta che “L’Italia non riesce a contribuire positivamente al risultato europeo. Il suo calo rispetto al 2012 si porta già dietro una perdita di 270 milioni di euro di IVA e 1,6 miliardi di euro di fatturato. La possibile inversione di tendenza è direttamente legata al momento in cui potrà migliorare il clima di fiducia di famiglie ed imprese, con un incremento del potere di spesa, un rilancio dei consumi e, quindi, una ripresa dell’economia”. “Tuttavia – ha concluso Valente – possiamo auspicare che nell’ambito dei provvedimenti in corso di discussione in sede parlamentare, relativi alla crescita del Paese e all’occupazione, si possano adottare almeno misure che riguardino i finanziamenti a tasso agevolato per i beni strumentali – e quindi anche per gli autoveicoli – e che, più in generale, si riduca la pressione fiscale”.

Passando all’analisi dei singoli mercati, in Italia a giugno le immatricolazioni si attestano a 122.008 unità (-5,5%) e nei primi sei mesi del 2013 raggiungono le 731.203 unità (-10,3%). La piccola attenuazione del calo di mercato nel mese consegue all’andamento positivo della raccolta ordini ad aprile (+6%) e a maggio (+4,2%). Secondo i dati ISTAT, a giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’1,2% rispetto a giugno 2012 (era +1,1% a maggio). Si tratta di una lieve accelerazione dell’inflazione, imputabile alla ripresa dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che crescono su base mensile dello 0,5%, mostrando una sensibile attenuazione della flessione su base annua (-1,8% da -4,8% di maggio). Il prezzo della Benzina è aumentato dell’1,1% rispetto al mese precedente e mostra una flessione dell’1,5% rispetto a giugno dello scorso anno (in sensibile attenuazione dal -5% di maggio 2013.). Il prezzo del Gasolio segna un rialzo su base mensile dell’1% e una flessione su base annua dell’1,7% (anche in questo caso, in attenuazione dal -5% del mese precedente). I prezzi degli Altri carburanti diminuiscono del 2,8% su base mensile – per effetto del marcato calo dei prezzi del GPL – e del 5,7% su base annua (da -8,3% di maggio). Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 69.027 immatricolazioni nel mese (-13,6%). Nel primo semestre 2013, i volumi immatricolati ammontano a 409.142 unità (-10,3%).

Germania

Chiusura del I semestre in rosso per il mercato delle autovetture in Germania, che flette dell’8,1% archiviando 1.502.630 immatricolazioni, con il mese di giugno che, con 282.913 unità, ha registrato il 5° calo dell’anno (-4,7%). In questo I semestre si è verificato un rallentamento della domanda di auto anche a causa dell’attuale sofferenza che sta colpendo l’Eurozona e sta avendo impatto negativo anche sulla fiducia dei consumatori tedeschi. La VDA, l’Associazione dei Costruttori tedeschi, sottolinea che l’industria tedesca ha bisogno di un mercato auto più forte nell’Europa occidentale, sottolineando l’esigenza di ridare fiducia ai consumatori. Si sta, infatti, confermando la tendenza a tenere l’auto per periodi di tempo maggiori e l’età media delle autovetture tedesche (8,7 anni), è cresciuta di un anno rispetto al periodo pre-crisi 2007.

Spagna

La Spagna ha totalizzato a maggio 72.766 immatricolazioni, in ribasso dello 0,7% rispetto a giugno 2012. Per il terzo mese consecutivo risultano in crescita (+13,6%), sempre grazie agli effetti del Plan PIVE 2, le vendite di vetture ai privati, che si mantengono attorno al 46% del totale immatricolato nel mese. Prosegue, invece, il crollo delle immatricolazioni di vetture aziendali, in calo del 24,4% nel mese con una quota di mercato scesa al 25% circa. Nei primi sei mesi dell’anno, il mercato spagnolo registra una flessione del 4,9%, con una contrazione del 22,8%, delle vendite di vetture aziendali, mentre per il noleggio il calo si attesta al 2,5% (a seguito di una crescita del 3% a giugno). Il Plan PIVE 2, secondo quanto dichiarato dall’Associazione spagnola dei Costruttori ANFAC pochi giorni fa, ha ormai superato le 115.000 prenotazioni, pari a oltre il 70% del budget previsto. In base alle stime degli operatori del settore, i fondi stanziati per il piano entro fine mese saranno esauriti, ad appena sei mesi dall’entrata in vigore della misura. La media giornaliera degli ordini raccolti, infatti, è passata da 1.000 a quasi 2.000.

Francia

Perdita a doppia cifra per il mercato francese, che archivia i primi sei mesi del 2013 con un calo dell’11,2% e 931.476 unità, determinati principalmente dal crollo dei privati che nei primi 6 mesi hanno perso il 14,7% delle vendite rispetto all’anno precedente e attestandosi su una quota del 53,3%. Flettono anche i noleggi che perdono in sei mesi l’11,7% e si mantengono su una quota del 14,6%. Nessun segnale positivo neppure nel mese di giugno, che ha archiviato un calo dell’8,4%, registrando 191.355 immatricolazioni, con crolli nel canale dei privati (-11,9%) e del noleggio (- 10,7%). Il mercato francese sconta le difficoltà legate allo stato di recessione economica e ad un clima di fiducia delle imprese e dei consumatori fortemente influenzato da un tasso di disoccupazione ai livelli più alti dal 1999. La situazione economica è prevista in difficoltà anche nel secondo semestre, a causa delle problematiche sul mercato del lavoro e delle severe politiche fiscali.

Regno Unito

Per il mercato inglese, invece, giugno è il sedicesimo mese consecutivo in crescita, con 214.957 immatricolazioni (+13,4% su giugno 2012) e un rialzo del 21,3% delle vendite nel canale dei privati. Questo risultato ha spinto i volumi totalizzati nel primo semestre oltre la soglia del milione di unità, con 1.163.623 immatricolazioni complessive (+10%) e una crescita del 17,1% nel canale dei privati. A giugno le vendite di vetture ad alimentazione alternativa hanno registrato un incremento del 26,2% e nel primo semestre 2013 la media delle emissioni di CO 2 delle vetture nuove si attesta a 129,1 g/km, il 3,7% in meno rispetto alla prima metà del 2012. La crescita dei livelli occupazionali e un’attenta politica monetaria hanno risollevato il clima di fiducia dei consumatori, inducendoli a tornare ad acquistare vetture nuove dopo un lungo periodo post-recessivo di fermo, e a distanza di tre anni dagli ultimi incentivi all’acquisto, complici anche le allettanti formule di finanziamento proposte dai Costruttori e l’opportunità di ridurre i consumi approfittando dell’offerta di modelli sempre più efficienti. Si segnala, infine, che lo scorso 12 luglio, SMMT ha annunciato l’avvio, per iniziativa congiunta dell’industria automotive inglese e del Governo, di un piano strategico di investimenti per oltre un miliardo di sterline, come finanziamento aggiuntivo per i prossimi 10 anni, volto ad assicurare lo sviluppo dell’industria degli autoveicoli e della componentistica. Sviluppato sotto la guida dell’Automotive Council, il piano di investimenti prevede l’istituzione di un Advanced Propulsion Centre per l’R&D e di una Automotive Investment Organization per indirizzare gli investimenti sul territorio da parte dei player globali della componentistica automotive, oltre alla creazione, sempre nell’ambito dell’industria automotive, di 7.600 apprendistati e 1.700 opportunità di lavoro per i laureati nei prossimi 5 anni.

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