BKT: i valori prima di tutto

Lo spunto nasce da un Opens external link in new windowvideo realizzato dall’associazione Altroconsumo che accusa i produttori di pneumatici di “poca trasparenza e di un comportamento non socialmente responsabile”. L’associazione di consumatori ha infatti deciso di verificare il rispetto da parte dei produttori di gomme delle politiche ambientali e dei diritti dei lavoratori in Asia, ma – a quanto dice in una nota –  “nessuna Casa ci ha permesso di visitare le fabbriche”. Altroconsumo ha pertanto realizzato un video nelle piantagioni, che testimonia le critiche condizioni di lavoro.

L’indiana BKT, specializzata nella produzione di pneumatici off-highway, ha voluto esprimerci il suo punto di vista in merito, confermato nei fatti dal nuovissimo stabilimento in fase di costruzione a Bhuj, che prevede una sorta di villaggio per dipendenti e famiglie, completo di servizi sanitari, scolastici e sociali completamente gratuiti.

BKT ci ha assicurato in primo luogo che l’associazione – che ad oggi non è ancora entrata in contatto con loro – sarebbe la benvenuta nelle loro fabbriche. L’azienda infatti non solo apre le porte, ma è orgogliosa di poter testimoniare l’attenzione alla salute umana e ai diritti dei lavoratori del proprio modello di business, che, fin dal suo esordio, si è focalizzato sui temi della salvaguardia dell’ambiente e delle persone. “La responsabilità sociale d’impresa – si legge in una nota – ha sempre profondamente guidato le decisioni dell’azienda, a partire da un cambio culturale radicale rispetto al contesto usuale, che ponesse al centro le persone e il loro benessere, mirando a ridurre sensibilmente sprechi e inquinamento.”

  

BKT destina costantemente ingenti risorse nella realizzazione di strutture che siano il più possibile autonome da un punto di vista energetico, che abbiano un ridotto impatto ambientale e consentano alla comunità di sperimentare un concreto innalzamento del livello della qualità di vita. Un percorso netto e trasparente che BKT ha avviato già da diversi anni e condivide con i clienti e con i giornalisti, sovente ospiti negli impianti produttivi indiani. “Porte aperte nelle fabbriche”, segno inequivocabile di un impegno che quotidianamente si traduce in comportamenti e azioni tangibili, verificabili.  

  

In particolare BKT ha sino ad oggi investito 400 milioni di dollari per la realizzazione della fabbrica di Bhuj, dotata dei più moderni impianti per la produzione di pneumatici e per la salvaguardia delle risorse naturali. Un sistema di raccolta e depurazione delle acque, ad esempio, permetterà di reimmettere nell’ambiente – dopo il processo produttivo – acqua depurata per sostenere l’irrigazione dei campi agricoli del territorio circostante. Ma non solo. Bhuj rappresenta anche  un brillante esempio di “fabbrica sociale” poiché al termine dei lavori ospiterà una housing colony per i dipendenti e le loro famiglie, che avranno la possibilità di vivere all’interno della comunità usufruendo gratuitamente di un ospedale, un centro sportivo, una scuola e altre strutture di interesse sociale. L’impianto di Bhuj è stato infatti progettato con lo scopo di creare un insieme il più armonioso possibile tra lo stabilimento produttivo, la parte residenziale destinata ai dipendenti e le infrastrutture a loro disposizione.

Infine BKT aderisce a tutti i più rigorosi standard internazionali in materia di parametri di produzione e controllo di qualità, in conformità con le normative in materia ambientale, tra cui la Direttiva Europea “REACH”. La società è inoltre certificata ISO 14001:2004, l’International Environmental Management System.

  

L’azienda conclude sottolineando che “Growing Together (crescere insieme) per BKT è molto di più di un pay-off: è l’essenza della filosofia che da sempre caratterizza ogni  decisione aziendale.”

© riproduzione riservata
made by nodopiano