Le flotte preferiscono la ruota di scorta

Il 70% delle aziende che dispongono di una flotta di autovetture richiede espressamente la presenza a bordo di una ruota di scorta. Questo perchè ritiene che i sistemi alternativi come il kit di gonfiaggio siano poco conciliabili con una utilizzazione delle auto aziendali in condizioni di completa efficienza. Il dato emerge da una rilevazione condotta per conto del Centro Studi Continental nel quadro dell’inchiesta congiunturale mensile sulle flotte aziendali realizzata dal Centro Studi Auto Aziendali. Nell’approccio da parte delle flotte aziendali alla gestione di dispositivi critici per la sicurezza, come i pneumatici, la rilevazione condotta per il Centro Studi Continental ha messo in luce alcuni altri aspetti positivi, ma anche carenze.

Positivo agli effetti della sicurezza è certamente il fatto che il 93% delle aziende interpellate prevede il montaggio dei pneumatici invernali in alternativa alle catene, che costituiscono una soluzione ormai decisamente superata. Solo l’1% delle flotte non prevede invece il montaggio di invernali, mentre il 6% lo contempla solo per alcune tipologie di veicoli.

A fronte di questi aspetti positivi emerge però l’esistenza di un’area di miglioramento nelle politiche delle flotte aziendali alla voce pneumatici. Soltanto il 34% delle flotte prevede che il corretto gonfiaggio delle coperture ed il loro stato di usura siano verificati sistematicamente e a scadenze ravvicinate e non soltanto negli interventi di manutenzione programmata.

Come è noto, la pressione dei pneumatici va verificata almeno ogni 15 giorni e comunque sempre prima di un lungo viaggio o dopo un periodo particolarmente prolungato di sosta della vettura. In occasione del controllo della pressione, se ci si rivolge ad un gommista specializzato, la verifica dell’assenza di tagli, abrasioni o altri danni ai pneumatici è poi una procedura di routine che può evitare conseguenze anche molto serie. Ma anche una pressione di gonfiaggio che non rispetta i valori indicati sul libretto di uso e manutenzione dell’auto ha conseguenze negative. Se la pressione è molto elevata diminuisce la tenuta di strada. Se è bassa aumenta non solo l’usura del pneumatico, ma anche il consumo di carburante e con questo le emissioni di CO2.

Da rilevazioni campionarie eseguite in diverse occasioni emerge che è decisamente elevata la percentuale di automobilisti che viaggiano con pneumatici insufficientemente gonfiati. Questa situazione va evitata da tutti gli automobilisti, ma soprattutto da chi usa auto aziendali e quindi percorre molti chilometri. Secondo il Centro Studi Continental i gestori di flotte aziendali dovrebbero quindi svolgere un’adeguata azione di sensibilizzazione dei loro conducenti perché facciano controllare regolarmente la pressione dei pneumatici anche al di fuori degli interventi di manutenzione programmata.

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