Ancma: basta pressioni, è il momento dei fatti

La clessidra che segna la discesa verso il basso di tutti i settori, in Italia, continua la sua corsa. A franare anche le due ruote. Nell’impossibilità di decidere la velocità di movimento verso il baratro, Confindustria ANCMA chiede al Governo gli strumenti per limitare i danni, ma soprattutto, pianificare la ripresa. In totale, da gennaio a luglio, sono state vendute 193.644 due ruote a motore (immatricolazioni + 50cc), pari al -20,4% rispetto all’anno scorso.
“Non possiamo rassegnarci a questa spirale recessiva, le politiche di risanamento troppo drastiche conducono ad una contrazione di tutta l’economia con una perdita netta di introiti anche da parte dello Stato. Nel mercato automotive le misure fiscali non generano nuovo gettito, ma strangolano le attività di tutta la filiera. Il risultato è che dalle 2 ruote a motore lo Stato incasserà 250 milioni in meno solo di IVA, rispetto al 2009. Tali risorse avrebbero potuto rilanciare le vendite a supporto dell’intero settore”, afferma Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). “Coniugare il rigore con la crescita significa mettere mano a tutti quei nodi che da tempo indichiamo come problematici per la corretta evoluzione del mercato: alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie attraverso i tagli della spesa pubblica improduttiva; favorire l’occupazione giovanile; intervenire sulle condizioni onerose del credito al consumo e sulle tariffe assicurative, oggi inaccessibili in ampie zone del meridione; monitorare i costi dei carburanti e semplificare la burocrazia legata ai veicoli. Se non ci sarà una svolta, la crisi del mercato metterà a rischio concreto di sopravvivenza il 30% delle concessionarie con inevitabili ripercussioni in termini di occupazione. Da parte nostra continuiamo a essere presenti in tutti i tavoli nei quali si decidono cambiamenti sostanziali e formali, relativi alle due ruote e siamo pronti a giocare un ruolo chiave per sviluppare la mobilità sostenibile e incentivare l’uso di moto e scooter con modalità sempre più sicure e rispettose dei vincoli ambientali.”

Le immatricolazioni di luglio (veicoli maggiori di 50 cc) risultano contrastanti per gli oltre 6.000 veicoli destinati a Poste italiane. Con questa commessa gli scooter incrementano i volumi rispetto allo stesso mese del 2011, con 23.492 pezzi venduti, pari al +13,7%. Senza tale contributo il dato è negativo con un -16%. Le moto con 6.536 unità proseguono in una discesa significativa del -28,4%.

Complessivamente l’immatricolato, con 30.028 veicoli, segna un +0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il mese di luglio vale in media circa il 12% sul totale venduto nell’anno. Per i “cinquantini” la situazione è pesante: solo 7.313 consegne pari al -30,1%.
Il dato progressivo da gennaio a luglio vede un totale immatricolato di 159.300 pezzi, pari a -18,1%. In dettaglio: 113.061 scooter, che segnano un -12,1%; 46.239 moto che riportano un -29,7%. I “cinquantini” si fermano a 34.344 unità, con -29,8%.

L’analisi per cilindrata evidenzia un deciso recupero degli scooter di 125cc con 46.020 veicoli e un +11,8%, ma sempre grazie ai veicoli immatricolati per Poste italiane. I 150-200cc con 21.008 pezzi segnano un -19,6%. Più sensibile il calo dei 250cc con 5.844 veicoli e un -45,9%, ma anche i 300-500cc scendono con 29.098 unità, dunque -40,5%. Il successo dei nuovi modelli nei maxiscooter oltre 500cc, evidenzia 11.091 vendite rispetto alle 1.680 dell’anno scorso.

Per le moto lo scenario è più deludente, tutte le cilindrate subiscono un’emorragia di volumi. Quelle superiori ai 1000cc raggiungono i 13.988 pezzi, pari ad un -30,9%. Seguono come volumi le moto tra 800 e 1000cc con 11.632 unità, e un -33,5% rispetto al 2010. Le medie cilindrate, tra 650 e 750cc, con 10.230 moto -18,8%; le 600cc con solo 2.568 vendite -52,2%. Meglio della media del mercato fanno le 300-500cc con 2.953 pezzi e un -17,5%, le 250cc con 1.214 e un – 29,1%. Infine le 125cc con 3.375 moto registrano un -26,2%.

Analogo l’andamento dei segmenti, in ordine di importanza: in discesa le enduro stradali con 13.920 pezzi, -20,8%; le naked con 13.799 unità, -37,3%; le custom con 4.856 vendite, -36,1%; le sportive con 4.459 moto, -30,2%; le moto da turismo con 4.463 immatricolazioni e un -23,5%; infine le supermotard con 3.689 moto e un -28,5%.

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