E se l’etichetta decollasse grazie agli incentivi?

Una cosa di cui si parla poco è la finalità del nuovo regolamento CE 1222/2009 sull’etichettatura dei pneumatici. Scopo della legge è incoraggiare fabbricanti e utenti ad orientarsi sempre di più verso prodotti che aiuteranno l’Europa a vincere la grande sfida della mobilità sostenibile e, per fare questo, prevede – non si sa con che tempi e metodi – anche degli incentivi. In parole semplici è probabile che, prima o poi, lo stato offra degli incentivi ai consumatori che preferiranno dei prodotti che rispettano i limiti più stringenti dell’etichetta. Tanto è concreta questa possibilità, che il regolamento definisce già quali potranno essere le gomme incentivate: quelle etichettate A, B e C per consumo di carburante e aderenza su bagnato. Già l’anno scorso la Opens external link in new windowSpagna varò un provvedimento di questo genere, offrendo 20 euro per ogni gomma vecchia sostituita con una a bassa resistenza al rotolamento, cioè con la sigla A secondo il regolamento europeo CE 1222/2009. L’incentivo riguardava un massimo di 240.000 pneumatici, il che significa 60.000 veicoli e poneva particolare attenzione al settore del turismo, del trasporto pubblico e delle flotte aziendali.

Questa sarebbe senza dubbio una bella spinta per i produttori di gomme “di qualità” e un bell’incentivo per i consumatori, ma anche per i gommisti, a scegliere i prodotti meglio etichettati. Sorge qui però il dubbio sulla veridicità delle etichette, perché ad oggi, si tratta di una autocertificazione che ogni produttore e importatore fa in casa, secondo i parametri tecnici previsti dalle direttive europee, ma pur sempre in casa. Dunque c’è da sperare che partano i controlli prima che sia troppo tardi.

Altro capitolo importante: e tutti gli altri importantissimi parametri che determinano la qualità e le prestazioni di una gomma? Anche qui, un passo alla volta. Per il 2016 è già prevista la revisione del regolamento 1222/2009 e tra gli aspetti da rivedere il regolamento stesso cita “la necessità di introdurre nuovi parametri, quali il chilometraggio”.

Siamo dunque al primo importante passo di un percorso che vuole portare tutti verso un miglioramento. Perfettibile, è vero, ma comunque un primo passo verso prodotti migliori, più efficienti, più sicuri e più rispettosi dell’ambiente.

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