Anche i pneumatici ricostruiti, se importati, devono avere l’eco-contributo

Lo ha confermato il Ministero dell’Ambiente: nel caso le gomme ricostruite siano d’importazione e non siano pertanto mai state soggette in Italia al contributo per la gestione della carcassa a fine vita, deve essere applicato in fattura l’eco-contributo. Ce lo riferisce lo staff di EcoTyre, che ne ha avuta conferma dal Ministero stesso. Il riferimento normativo è l’articolo 2, comma 1, lettera c) del decreto 82/2011. Il citato articolo è una sorta di vocabolario del PFU e riporta le “definizioni”. Alla lettera c) si spiega in dettaglio cosa il decreto intende per ‘immissione sul mercato’: “il momento in cui gli pneumatici nuovi, sia prodotti che importati, e usati provenienti da importazione, sono fatti oggetto per la prima volta di cessione nel mercato nazionale del ricambio, a qualsiasi titolo, mediante atto idoneo e documentabile”.

Se dunque i pneumatici ricostruiti vengono importati e immessi per la prima volta nel mercato italiano sono soggetti all’eco-contributo, in quanto prodotti “usati provenienti da importazione”. Di conseguenza l’importatore è tenuto ad adeguarsi agli adempimenti previsti dalla legge per la gestione dei PFU ed occuparsene in prima persona o affidandosi ad uno degli enti a ciò preposti.

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