Il recupero dei PFU nel settore agricolo

In occasione della 110° edizione della FierAgricola di Verona, Ecopneus ha promosso un confronto tra tutte le categorie del settore agricolo per tracciare un primo bilancio dalla partenza del sistema di raccolta e recupero del PFU e avviare strategie condivise per raggiungere gli obiettivi di gestione imposti dalla nuova normativa. Il sistema di gestione dei PFU, partito il 7 settembre 2011, è finalizzato a rendere tracciabili e certificabili in tutta Italia i flussi di ritiro e recupero e riguarda anche il settore dell’agricoltura, che acquista ogni anno notevoli quantità di pneumatici di cui Ecopneus può garantire il riciclo a fine vita. Ogni anno in Italia arrivano a fine vita oltre 380.000 tonnellate di pneumatici, risultanti dalla sostituzione dei pneumatici sui veicoli in circolazione: i dati evidenziano che vengono immessi per il ricambio circa 30 milioni di pneumatici derivanti da autovetture, 2 milioni derivanti da autocarro, 3 milioni da mezzi a 2 ruote e otre 300.000 da mezzi industriali ed agricoli. Questi ultimi, rappresentano una piccola quota, circa lo 0,9%, rispetto l’immesso nel mercato complessivo, ma guardando alla percentuale in peso rispetto al totale, la quota sale a oltre il 4%, dovuto alle grandi dimensioni e al conseguente peso, di questo tipo di PFU.

Nel periodo Settembre – Dicembre 2011 Ecopneus ha raccolto una quantità di PFU di grandi dimensioni staccati dai mezzi agricoli, industriali e dalle macchine per la movimentazione terra pari a 4.581 tonnellate. Le caratteristiche di questa tipologia di pneumatici richiedono un alto grado di specializzazione e dotazione tecnica da parte delle aziende che si occupano delle attività di prelievo, spostamento e trasporto ai centri di trattamento, e notevoli sforzi gestionali per assicurare che in qualunque parte d’Italia anche tutti questi pneumatici siano avviati ad un corretto processo di recupero. Le caratteristiche chimico-fisiche della gomma utilizzata nei Pneumatici Fuori Uso, rendono, infatti, l’impiego di questo materiale particolarmente vantaggioso in numerosi ambiti.

I materiali derivati dal trattamento dei PFU trovano largo impiego come isolanti acustici e termici, per la costituzione di superfici anti infortunistiche, igienizzanti e per la realizzazione di arredi urbani.  La gomma da pneumatico, legata con resine poliuretaniche o in combinazione con altri polimeri termoplastici, viene utilizzata per la produzione di dossi artificiali, delimitatori di traffico, cordoli e altri piccoli manufatti. La sostanziale indistruttibilità, la capacità di deformazione e di assorbimento degli urti, ne fanno un materiale particolarmente apprezzato anche nel settore Agricolo dove il polverino e granulo di gomma, materiali ottenuti dal processo di frantumazione dei PFU, vengono impiegati per la realizzazione di tappeti antiscivolo e antitrauma per pavimentazione delle stalle e  ad uso veterinario.

Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus, ha aperto la tavola rotonda fotografando la situazione attuale e illustrando gli obiettivi prioritari sui quali è impegnato il sistema Ecopneus. I risultati ottenuti nei primi 4 mesi di attività dimostrano l’efficacia del modello adottato che ha permesso di recuperare il 10% in più rispetto agli obiettivi di legge previsti dalla normativa.

I rappresentanti del settore agricolo hanno discusso su quanto occorre fare per perfezionare il sistema, moderati da Donatello Sandroni – del mensile Macchine e Trattori – che ha evidenziato la necessità di informazioni chiare per disincentivare comportamenti scorretti di smaltimento dei PFU, che si basano più sulla non conoscenza delle norme che su reali volontà di commettere illegalità.

Tutti i relatori hanno evidenziato la volontà di collaborare al costante miglioramento del sistema, consapevoli che aiuterà a ridurre ciò che finora è stato considerato come un problema ambientale da risolvere:

  • per Alessandro Pantano, Responsabile Settore Ambiente Confagricoltura, l’istituzione della nuova filiera di recupero dei PFU è perfettamente in linea con il forte senso di responsabilità per le tematiche ambientali del settore agricolo;
  • Leonardo Bolis, Presidente CONFAI, ha sottolineato che per gli agromeccanici il contributo ambientale è un costo elevato che tuttavia non ha ricevuto particolari critiche poiché Ecopneus garantisce la certezza piena del riciclo;
  • per Roberto Rinaldin, Consigliere di UNACMA, gli utilizzi poco idonei di PFU in agricoltura ci sono, ma quello che manca per eliminarli è l’informazione: oggi finalmente il costo per il recupero è trasparente e aiuterà a ridurre gli smaltimenti illegali;
  • Roberto Guidotti, UfficioTecnico UNIMA,ha evidenziato che spesso i contoterzisti hanno delle riserve di pneumatici che cambiano direttamente, poiché si tratta di gomme non facilmente reperibili sul mercato. Finora nessuno veniva a prendere quelle diventate fuori uso, mentre adesso si possono organizzare delle modalità corrette di smaltimento.

L’On. Paolo Russo,Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, ha concluso la Tavola Rotonda, sottolineando come l’agricoltura compia ogni giorno uno sforzo significativo sul fronte del greening, anche per le sollecitazioni che vengono dall’Unione Europea. Non solo, quindi, non vi è scarsa sensibilità al tema, ma esiste una straordinaria volontà di partecipare ad un percorso virtuoso, anche attraverso una comunicazione corretta, che va sostenuta e incentivata. Per il Presidente, dunque, Ecopneus svolge un lavoro importante nel sollecitare le associazioni di categoria, pur non essendo l’agricoltura la principale area di raccolta di PFU. Con tali momenti di confronto si costruisce l’agricoltura vera, che vuole fare utile d’impresa rispettando le regole e che vuole essere protagonista sul fronte delle tematiche ambientali. L’immagine di un agricoltore lontano dall’ambiente ormai è desueta: il sistema Ecopneus è una prova importante per diventare un Paese eccellente non solo sul fronte delle macchine agricole ma anche su quello del recupero dei PFU. La scelta italiana di basare il sistema sulla Responsabilità del Produttore è stata di equilibrio e di responsabilità, un moderno esercizio d’impresa, fiore all’occhiello nei confronti dell’Europa. Con il principio della Producer Responsibility, infatti, il produttore è incentivato a investire nella ricerca e nell’innovazione: lo sforzo sulle applicazioni è la svolta per il futuro del settore di granuli e polverini di gomma. Il contributo ambientale – ha continuato l’On.Russo – può sembrare “fastidioso” perché fatturato in modo volutamente aggiuntivo: ma così non consente “furbizie” e attribuisce una responsabilità precisa garantendo la tracciabilità assoluta dei PFU, vero elemento di valore del sistema. Infine, una riflessione: l’Italia è un Paese che spesso si flagella più di quanto non debba, ma questo modello, così ben costruito sul piano istituzionale, e così ben misurato sul piano delle imprese, può diventare un esempio per comprendere come la tutela ambientale sia frutto di una collaborazione costante tra il privato e il pubblico, con un gran vantaggio finale per il cittadino.  L’agricoltura, dunque, vuole essere protagonista e svolgere il proprio ruolo contribuendo in modo significativo al miglioramento del nostro sistema Paese.

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