Mercato italiano dell’auto: mai così male da 20 anni

Immatricolazioni a -16,9% per il mercato italiano dell’auto che a gennaio registra il risultato più basso da oltre 20 anni. A gennaio in Italia ci sono state solo 137.119 immatricolazioni che, confrontate con le 165.073 di gennaio 2011 – già di per sé su volumi molto bassi – segnano una contrazione del 16,9% e di oltre il 36% rispetto alla media degli ultimi 10 anni (215.000 unità).

“Il 2012 si apre ancora sotto il segno di una crisi profonda e decisamente preoccupante per i risvolti negativi che continuerà ad avere sul nostro settore, alimentando ulteriormente la spirale negativa in cui sembra essere intrappolata la nostra economia – ha commentato Guido Rossignoli, Direttore Generale ANFIA. Il mercato auto a gennaio registra livelli così bassi che non è più sufficiente risalire al triennio critico 1993-1996, ma occorre spostare il termine di confronto ancora più indietro, a inizio anni ottanta”.

Anche Jacques Bousquet, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia, commenta con allarme i dati del mercato di gennaio: “Se proiettassimo sull’intero anno la stagionalità espressa dal risultato di gennaio, il mercato totale del 2012 chiuderebbe al di sotto di 1.500.000 immatricolazioni, un livello fortemente negativo”. UNRAE per scongiurare la situazione ritiene necessari e urgenti degli interventi strutturali da parte del governo.

Preoccupante, inoltre, il dato derivante dalla raccolta ordini che – secondo un primo scambio di informazioni fra UNRAE e ANFIA – si attesta anch’esso su valori fra i più bassi mai registrati per lo stesso mese: 130.000 contratti e un calo del 18%.

La struttura del mercato evidenzia il differente andamento degli acquisti per canali di vendita: le famiglie determinano, infatti, l’intero calo del mercato, perdendo circa 30.000 immatricolazioni (-24,7%) e quasi 7 punti di quota (dal 72,2% al 65,4%). Le vendite alle aziende e alle società di noleggio evidenziano, invece, un leggero incremento, rispettivamente del 3,8% e 3,1%.

Il notevole incremento dei prezzi di benzina e gasolio hanno generato uno spostamento di una parte della domanda verso le motorizzazioni a basso impatto ambientale che incrementano la loro rappresentatività sul mercato, portandosi complessivamente al 7,7% dal 5,7% del 2011.

La recente introduzione delle nuove regole sull’IPT ha determinato un terremoto nella distribuzione territoriale delle immatricolazioni. A fronte di una flessione complessiva del mercato, l’area nord orientale del paese vede accrescere le proprie immatricolazioni del 12,9%, mentre l’Italia centrale perde il 41% rispetto al gennaio 2011, per effetto dello spostamento in altre regioni delle immatricolazioni di autovetture destinate al noleggio. L’Italia meridionale ed insulare evidenzia un calo del 27%, di dieci punti superiore alla flessione media nazionale, segno della difficoltà delle famiglie e dei tassi di disoccupazione – in particolare quella giovanile – che si concentra soprattutto in queste aree del paese.

Il mercato delle vetture usate, infine, in gennaio ha segnato una contrazione del 4,3% con 349.222 trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture, rispetto ai circa 365.000 dello stesso mese del 2011.

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