Al Motor Bike Expo di Verona test drive con l’ABS

Si avvicina il Motor Bike Expo, in programma a Veronafiere dal 20 al 22 gennaio, e tra le iniziative interessanti una è promossa dalla rivista Motociclismo che, in collaborazione con Bosch, ha allestito un’area in cui i visitatori della fiera potranno provare moto di varie cilindrate che utilizzano l’ABS, il dispositivo che impedisce il bloccaggio della ruota in frenata. L’area, situata di fronte al padiglione 6, sarà caratterizzata da un percorso che simulerà le condizioni di circolazione in città con le varie difficoltà che si possono incontrare: strisce pedonali scivolose, asfalto sconnesso, tratti bagnati e addirittura la presenza di sabbia sul fondo stradale. Le moto da provare saranno le BMW F 800 R e G 650 GS, le Ducati Diavel e Monster, le Honda VFR1200F e Transalp, la Kawasaki ER-6n e le Suzuki GSR750 e VStrom.

Un istruttore di Motociclismo mostrerà ai partecipanti la valenza dell’ABS e li seguirà nelle prove. Tutti i tester saranno dotati di abbigliamento di protezione Dainese (giacca, paraschiena, guanti e paraginocchia) e di caschi Givi. Per partecipare basterà iscriversi direttamente all’area 6, al truck di Motociclismo.

La ricerca "I motociclisti e l’ABS"

Secondo una recente ricerca condotta fra i motociclisti da Bosch, Motociclismo e CSM International dal tema “I motociclisti e l’ABS”, chi conosce o ha usato l’ABS si dichiara soddisfatto. Basata su un campione di 450 motociclisti, la ricerca dimostra la soddisfazione del 96% di chi possiede l’ABS sulla propria moto e l’84% di chi l’ha provato su un’altra moto. L’età media degli intervistati è di 41 anni con un’esperienza alla guida di 15 anni e una percorrenza annua media di 7.000 Km. Fra gli intervistati, selezionati in base alle differenti moto guidate – sportive, naked/base, turistiche/ST, enduro stradali e custom/cruiser – il 76% considera l’ABS abbastanza o molto importante per il proprio tipo di moto (89% tra gli utenti di turistiche e enduro stradali, 78% per le naked e il 57% per le supersportive). Secondo i motociclisti coinvolti, il 47% degli incidenti potrebbero essere evitati dall’ABS. Anche i più critici – utenti delle supersportive, custom e coloro che non hanno mai provato il sistema – ne apprezzano i benefici e sono convinti che l’utilizzo del sistema antibloccaggio potrebbe evitare circa il 40% degli incidenti.

Mentre il 62% degli intervistati vorrebbe l’ABS di serie su tutte le moto e oltre la metà (57%) lo indica come una delle prerogative di acquisto della prossima moto, la restante parte mantiene un approccio critico dovuto sostanzialmente alla mancanza di informazione. Le motivazioni indicate afferiscono, infatti, al presunto allungamento della frenata e alla mancanza di abitudine o esperienza nell’utilizzo di questa tecnologia.

Tecnica del sistema ABS moto Bosch


Il motociclista che deve effettuare una frenata di emergenza, se la moto non è provvista di ABS, si potrebbe trovare in una situazione critica a causa del bloccaggio delle ruote. Gli studi condotti da Bosch utilizzando i dati del GIDAS (German database of accident statistics) evidenziano questo fenomeno: il 47% degli incidenti che vedono coinvolte le moto sono causati da un’errata azione frenante. Il sistema ABS permette di evitare tali situazioni potenzialmente pericolose garantendo frenate in tutta sicurezza e una riduzione dello spazio di frenata. Mentre il sistema ABS per le auto in Europa è ormai un equipaggiamento standard dal 2004, in campo motociclistico tale tecnologia è ancora poco utilizzata. Nel 2010 il tasso di installazione è stato pari al 16% del nuovo immatricolato.

I precedenti sistemi ABS erano di derivazione auto e per questo motivo risultavano voluminosi e pesanti, permettendo l’installazione prevalentemente su moto di grossa cilindrata. Bosch ha invece deciso di sviluppare presso il proprio centro R&D in Giappone, una nuova versione del sistema ABS per applicazioni specifiche per le due ruote. Il risultato è l’ABS di generazione 9, con un volume di meno di mezzo litro e un peso di 700 grammi, pari a una diminuzione del 50% rispetto alla versione precedente e con prestazioni superiori. Bosch offre, inoltre, la possibilità di settare il sistema secondo le differenti esigenze del cliente, dalla configurazione base a quella premium con frenata elettronica combinata (eCBS), rendendolo la soluzione perfetta per tutte le tipologie di motociclette. L’ABS 9 enhanced riesce a intervenire al momento giusto per stabilizzare l’inclinazione della moto e, associato all’eCBS, offre numerose altre  funzioni. Fra queste la frenata modulabile in curva, causa tipica d’incidente per la troppa pressione frenante inflitta sull’anteriore e il posteriore, il sistema di gestione motore e altre nuove applicazioni come il traction control e l’hill hold control. L’ABS 9 equipaggia già alcuni modelli di Kawasaki, BMW, Ducati e KTM.

Nel 2009 più di 5.000 motociclisti, in Europa, sono deceduti a causa d’incidenti stradali. L’organizzazione European Transport Safety Council ha affermato che, a parità di distanza, per un motociclista il rischio di morire in un incidente stradale è 18 volte superiore a quello di un automobilista. Il contributo dell’ABS alla sicurezza della moto è stato confermato da numerosi studi di ricerca internazionali e, di conseguenza, tale sistema è diventato la tecnologia di sicurezza più efficace per le moto. Per esempio, lo studio del 2009 pubblicato da Vägverket – Swedish Road ha evidenziato che, grazie all’ABS, sarebbe stato possibile evitare il 38% di tutti gli incidenti con feriti e il 48% di tutti quelli gravi o mortali. Uno studio Bosch basato sui dati GIDAS – German In-Depth Accident Study ha determinato che un quarto di tutti gli incidenti mortali si sarebbero potuti evitare se l’ABS fosse stato installato di serie. Inoltre, la gravità di oltre un terzo di questi incidenti si sarebbe potuto contenere grazie a questa tecnologia. Questi studi hanno spinto la Commissione Europea a prevedere il sistema ABS obbligatorio per le due ruote a partire dal 2017. Uno studio, condotto dalla stessa Unione Europea, legato ai benefici dell’ABS, dimostra che oltre 5.000 vite si potrebbero salvare nei prossimi dieci anni rendendo obbligatorio l’ABS.

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