ETRMA pubblica i dati statistici del settore

L’associazione europea dei produttori di pneumatici e gomma (ETRMA – European Tyre & Rubber Manufacturers’ Association) ha pubblicato ieri la consueta relazione annuale sui dati statistici del settore che rappresenta. Per quanto riguarda i pneumatici, nonostante il recupero della produzione in Europa rispetto al 2010, l’associazione sottolinea il costante aumento delle importazioni, anche di pneumatici premium, verso i paesi dell’Unione Europea, in particolare dalla Cina. Se infatti in pochi anni la Cina è diventata il primo consumatore di gomma naturale al mondo, nel prossimo decennio questa cifra pare destinata a crescere ulteriormente.

La produzione

Nel 2010 la produzione europea di pneumatici ha recuperate il 26% rispetto all’anno precedente, ma rimane comunque sotto del 12% rispetto ai numeri del 2007. Le vendite di pneumatici auto e trasporto leggero hanno superato il precedente livello record del 2007, ma la quota di mercato delle aziende associate ad Etrma ha evidenziato un calo del 6% dal 2003 al 2010. Per quanto riguarda il segmento della ricostruzione, si nota una qualche ripresa dalla crisi per i pneumatici autocarro, ma non siamo ancora ai livelli del 2007.

Il mercato 

Nel settore pneumatici le importazioni verso l’UE hanno decisamente superato le esportazioni dall’UE in tutto il decennio. In termini di unità, la quantità delle importazioni si è mantenuta costantemente circa il triplo rispetto alle esportazioni. Inoltre, dal 2007, il divario si è allargato anche in termini di valore, poichè le importazioni verso i paesi europei hanno iniziato a riguardare sempre più i prodotti premium. In particolare nello scambio commerciale UE-Cina, il tasso di crescita è stato molto forte, basti pensare che nel 2010, le importazioni di pneumatici per auto e trasporto leggero dalla Cina sono state pari a 14 volte le esportazioni verso la Cina.

La gomma  

Nel 2003 i livelli di consumo di gomma naturale erano tra UE e Cina circa uguali ma, da allora la Cina ha significativamente aumentato l’utilizzo di questa materia prima: nel 2010 la Cina da sola ha consumato più caucciù di quanto abbiano fatto UE, Stati Uniti e Giappone messi insieme. Ma non è finita: secondo gli analisti questi numeri in Cina arriveranno quasi a raddoppiare entro il 2020. Tutto ciò avrà evidentemente ripercussioni importanti sulle sfide che l’industria europea sta già oggi affrontando per l’approvvigionamento della materia prima.

L’edizione 2011 del Report (in inglese), disponibile sul sito dell’associazione europea, può essere scaricato o consultato Initiates file downloadcliccando qui

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