Il Ministero dell’Ambiente ha definito l’eco-contributo per 38 gestori di PFU
Sono già 38 le aziende italiane (produttori, importatori e consorzi), che si impegneranno in prima persona per la raccolta e la gestione dei pneumatici fuori uso e per ciascuna delle quali il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato il decreto con cui definisce il relativo contributo ambientale per pneumatico.
Il decreto 82/2011, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso giugno, prevede infatti che la responsabilità di organizzare la catena di gestione dei PFU ricada su produttori e importatori di pneumatici, che sono tenuti ad assumersi tale impegno in maniera diretta oppure tramite la costituzione di società finanziate da loro stessi e senza fini di lucro.
L’Italia è uno degli ultimi paesi ad adeguarsi alla direttiva europea e già nel 2006 è stato pubblicato il decreto 152 sulle “Norme in materia ambientale”, da cui nasce la normativa entrata in vigore quest’anno. Giocando d’anticipo sui tempi dei legislatori italiani il gruppo delle “grandi” case produttrici (Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli) ha costituito la società consortile no profit Ecopneus, che in questi anni ha lavorato per organizzare una filiera in grado di gestire il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale di una quantità di PFU, di qualsiasi marca, ma pari a quella immessa nel mercato dalle aziende che rappresenta. In fase attuativa del decreto, lo scorso mese di settembre, è risultato però chiaro che il Ministero dell’Ambiente non accettava che altre aziende produttrici o importatrici di gomme si appoggiassero a consorzi specializzati, come Ecopneus, senza farne parte da un punto di vista societario. Per andare incontro a questa interpretazione puntuale da parte del Ministero, che metteva in difficoltà diverse aziende che intendevano affidarsi ad Ecopneus, il consorzio sta però già studiando una soluzione che a breve potrà diventare operativa. In altri casi invece alcune aziende hanno deciso di assumersi direttamente l’impegno. Sono oggi infatti complessivamente già 38 le aziende che sono state autorizzate dal Ministero per gestire, direttamente o indirettamente, i PFU e per ciascuna di queste è stato definito, con apposito Decreto ministeriale, l’ammontare del contributo, per tipologia di pneumatico, da indicare nelle transazioni commerciali.
Di seguito l’elenco di tutte le aziende ad oggi riconosciute dal Ministero:
Alp-Pneus
Bellotto SpA
Biagio Sabatino
BMW Italia
Bologna Gomme
CDP Group
Centro Gomme
Centro Gomme Grassi T.
Chioda Gomme
Ciavarella Pneumatici
Dallera Gomme
E-Comm Pneumatici Srl
Ecopneus
Ecotyre
Elle Ci Pneumatici
Ettorre Gomme
Europa Pneus Srl
F.lli Rossi Pneumatici
Felsinea Gomme
Franco Gomme
Franzosi Gomme
Geie Atyse
Gorla SpA
Italdidra
Italgomme Pneumatici
Max Tyre srl
Max Reifencenter
MD Distribuzioni
NGTS Sa
Nik di Nicoletti Giovanni battista
Pneus in srl
Pneus 3000
Sarda Pneumatici
Sirio Pneus srl
Sunebo srl
TB Favilli
TP Group
Tudisco Gomme
pubblicato il 8 / 11 / 2011