Federpneus: anche il compratore deve essere responsabile dell’evasione IVA

”Estendere anche al settore dei pneumatici lo speciale regime previsto dall’art 60 bis della normativa sull’IVA (dpr 633/72) e dai decreti ministeriali attuativi che per le automobili, i motocicli, i prodotti di telefonia, i personal computer ed altri prodotti prevedono, in caso di evasione IVA da parte del venditore, la responsabilità solidale del compratore, che può quindi essere chiamato a versare l’IVA eventualmente non versata dal venditore”. Lo chiede al governo in una nota Federpneus, Associazione Italiana Rivenditori Specialisti di Pneumatici, ricordando che tale misura impedirebbe la ”concorrenza sleale” sul mercato di venditori di pneumatici che praticano ”prezzi largamente inferiori al valore normale, tanto – precisa Federpneus – da far ritenere altamente probabile una evasione di IVA”. Federpneus – informa la nota – aveva già segnalato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con lettera in data 4 ottobre 2010, tale situazione che – denunciava l’associazione – ”non solo arreca un danno all’erario, ma penalizza anche fortemente gli operatori onesti che subiscono la concorrenza sleale di operatori che agiscono evadendo l’IVA ed hanno quindi la possibilità di praticare prezzi inferiori del 20%”.

Per queste ragioni, con la sua lettera Federpneus proponeva, appunto, l’estensione anche al settore dei pneumatici del suddetto speciale regime previsto dall’art 60 bis della normativa sull’IVA (dpr 633/72) che prevede, in caso di evasione dell’Iva da parte del venditore,la responsabilità solidale del compratore. A questa proposta, riferisce Federpneus, il Ministero ha risposto, con nota del 3 dicembre 2010, precisando innanzi tutto che ”l’accoglimento di tale proposta è rimesso a valutazioni di carattere politico” e rilevando inoltre che ”per attuare tale misura antifrode è necessario, da parte della competente Agenzia delle Entrate una preliminare verifica sulla reale diffusione dei fenomeni evasivi nel settore delle cessioni dei pneumatici che giustifichi il richiesto intervento normativo”. Da questa risposta – precisa Federpneus – ”sono trascorsi ormai quasi nove mesi, senza che alcun provvedimento sia stato adottato”.

L’associazione auspica quindi che le "valutazioni politiche" dell’attuale momento portino all’accoglimento della disposizione di carattere antievasivo richiesta da Federpneus, ”norma che tra l’altro – precisa – non richiede nuovi adempimenti né all’Agenzia delle Entrate né agli operatori onesti, ma che può dare un notevole contributo alla lotta all’evasione dell’IVA e quindi al gettito tributario e che avrebbe anche benefici effetti per lo sviluppo economico: gli operatori in regola infatti faticano a sostenere la concorrenza sleale di coloro che in regola non sono”. 

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