“Conti360° Fleet Services” disponibile anche in Austria

A partire da luglio 2011 il pacchetto di servizi “Conti360° Fleet Services”, concepito per favorire la mobilità delle flotte di veicoli per il trasporto di merci e persone, è disponibile anche in Austria. “Conti360° Fleet Services” è stato lanciato lo scorso anno in otto mercati europei (Belgio, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna e Repubblica Ceca), riscuotendo un interesse crescente.

I motivi di questo successo sono diversi: “tra i più importanti vi sono la globalizzazione, l’espansione delle aree commerciali (anche dal punto di vista geografico), le fusioni aziendali e la diversificazione delle esigenze dei clienti” sottolinea Kurt Bergmüller, responsabile per Continental CVT dei servizi per le flotte in Austria. Grazie a “Conti360° Fleet Services” Bergmüller e il suo team potranno fornire un supporto ancora maggiore alle flotte di mezzi di trasporto con sede in Austria ed a quelle che operano anche al di fuori del territorio austriaco.

Nel 2011 e nel 2012 il pacchetto di servizi “Conti360° Fleet Services” sarà introdotto anche in Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia, Svizzera e Ungheria.

“Conti360° Fleet Services” include i moduli ContiFitmentService, ContiBreakdownService, ContiFleetCheck, ContiFleetReporting e ContiCasingManagement.

Il primo modulo, ContiFitmentService, garantisce l’equipaggiamento dei veicoli con pneumatici idonei, mentre tramite ContiFleetCheck si può usufruire di controlli regolari sul gonfiaggio e sulle condizioni dei pneumatici, controlli grazie ai quali è possibile ridurre considerevolmente il consumo di carburante, diminuire la probabilità di guasti ed ottenere una durata d’uso ottimale dei pneumatici. Grazie allo strumento informatico ContiFleetCheckTool è possibile raccogliere via internet tutti i risultati dei controlli compiuti sui pneumatici. Con ContiFleetReporting si possono analizzare accuratamente i costi relativi ai pneumatici. ContiCasingManagement si occupa della gestione delle carcasse e cioè sostanzialmente del loro riutilizzo (tramite la ricostruzione) o del loro smaltimento “ecologico”.

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