Unrae: nel primo semestre perdute in Italia 260.000 vendite auto

“Per l’ennesima volta la lunga mano del sistema fiscale raggiunge le tasche degli automobilisti e, che siano tributi, carburanti, assicurazioni, pedaggi o altro, saranno sempre loro i primi chiamati a contribuire”. E’ severo il giudizio che Jacques Bousquet, neoeletto Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, esprime sugli ultimi provvedimenti fiscali adottati ed annunciati che andranno ad incidere pesantemente sul settore. In particolare, la decisione di numerose province di aumentare l’aliquota dell’imposta RCAuto dal 12,5% al 16%, la ventilata dell’Imposta Provinciale di Trascrizione sugli acquisti di auto nuove e usate, nonché i prospettati aumenti del bollo per le vetture di più elevata potenza. “Pur comprendendo le esigenze di equilibrio dei conti pubblici – aggiunge Bousquet – tali decisioni risultano incomprensibili ed assolutamente intempestive, visto il momento di assoluta difficoltà del mercato, che – invece – attende ancora interventi tesi a migliorare l’uso del mezzo di trasporto, fonte di mobilità per la gran parte degli italiani”.

Che il settore sia decisamente in difficoltà, lo dimostrano ancora una volta i dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, secondo i quali le immatricolazioni di autovetture nel mese di giugno hanno evidenziato ancora una flessione dell’1,7% con 168.832 auto vendute, rispetto al livello già sottodimensionato di un anno fa (171.753 unità). Il primo semestre dell’anno per il mercato auto si chiude – pertanto – con 1.012.849 immatricolazioni e un passivo del 13,1%, rispetto alla prima metà dello scorso anno.

Quanto agli ordini raccolti, lo scambio di dati fra ANFIA ed UNRAE indica una raccolta di 153.000 contratti, in lieve crescita (+2,6%) rispetto al già basso andamento dell’analogo mese dello scorso anno (che fu il peggior risultato dal 1998). Nel cumulato del primo semestre, gli ordini risultano essere circa 987.000, in crescita del 6% sul debolissimo andamento del semestre iniziale del 2010.

Da rilevare che il livello di immatricolazioni di giugno è il più basso degli ultimi 15 anni e che nel primo semestre si sono perse oltre 260.000 vendite, rispetto alla media per lo stesso periodo degli ultimi 10 anni, con un danno pesante anche per il gettito IVA, perdita per le casse dello Stato che il Centro Studi UNRAE valuta in oltre 1 miliardo di euro.

“L’UNRAE – afferma Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’Associazione – aveva stigmatizzato alcuni facili ottimismi nati sull’onda del risultato positivo del mese di maggio (+3,6%), per due ragioni: il debole andamento degli ordini acquisiti (indicatore dell’effettiva stagionalità della domanda) che, nel confronto con le immatricolazioni, sta portando ad una progressiva riduzione del portafoglio; la seconda, evidenziata dal cospicuo apporto al mercato, nei primi mesi dell’anno in corso, derivante dalle immatricolazioni di autovetture destinate al noleggio”.

Va considerato, in proposito, che i livelli di vendita di tali vetture hanno prodotto un riallineamento dei parchi rispetto ai valori dello scorso anno. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi UNRAE, infatti, alla fine di aprile il parco delle società di noleggio a lungo termine era di 405.000 unità, rispetto alla media annua 2010 di 410.000 unità mentre, nel caso del breve termine, il parco al 30 aprile era di 115.000 unità, contro le 110.000 presenti alla stessa data dello scorso anno.

Tornando al mercato di giugno, gli acquisti delle famiglie sono nuovamente diminuiti di quasi il 10%, portandosi ad una quota del 60% del totale, rispetto al 65% di un anno fa. Una parte di quanto perso dai privati continua ad essere recuperato dalle immatricolazioni per uso noleggio (+11,3% nel mese al 20,6% di rappresentatività) e da quelle delle società (+13,4% in giugno, al 19,4% di quota di mercato). Sul fronte delle alimentazioni, alla flessione complessiva del mercato si contrappone la continua crescita del diesel (in giugno in aumento del 12,6%, al 56% di quota), mentre la benzina rimane sui livelli di un anno fa. L’ascesa del diesel continua a incidere positivamente sull’andamento dell’emissione media ponderata di CO2, che in giugno si è posizionata a 129,3 g/km e a 130,1 g/km nel 1° semestre dell’anno.

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