Assocomaplast: la ripresa si consolida, export +24%

Assocomaplast, l’associazione di categoria che rappresenta le aziende italiane costruttrici di impianti, macchine, apparecchiature ausiliarie e stampi per la lavorazione delle materie plastiche e della gomma, ha fatto un bilancio molto positivo dei primi mesi dell’anno, nel corso dell’annuale assemblea dei soci che ha avuto luogo mercoledì 15 giugno 2011.

L’Istituto Nazionale di Statistica ha infatti diffuso i dati di commercio estero relativi al primo trimestre 2011 e, per quanto riguarda il comparto delle macchine per materie plastiche e gomma, il confronto con l’analogo periodo del 2010 sembra confermare il consolidamento della ripresa, iniziata verso la metà dello scorso anno. Si tratta di una crescita a due cifre che, soprattutto all’export, evidenzia una maggiore consistenza, con un +24%, fino a sfiorare i 500 milioni di euro; le importazioni si sono fermate appena sotto i 130 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 12%.

L’analisi delle principali tipologie di macchine mostra la persistente progressione (+27%) delle esportazioni di estrusori, che rappresentano una quota considerevole sul totale, ma anche le macchine a iniezione, che peraltro avevano evidenziato una maggiore contrazione durante il picco massimo della crisi, hanno registrato un sensibile miglioramento. Bene anche le vendite all’estero di termoformatrici, più che triplicate.

Fonte: Assocomaplast

Uno sguardo alla geografia dell’export mostra la Germania ancora saldamente al primo posto nella classifica dei principali mercati di sbocco mentre nelle posizioni successive si sono verificati alcuni importanti avvicendamenti: infatti, la Cina, con quasi 42 milioni (erano meno di 27 un anno prima) supera abbondantemente la Francia, con poco meno di 32. Balzo in avanti anche per gli Stati Uniti, ora al quarto posto con circa 25 milioni (19 nel primo quarto 2010), seguiti da Polonia (+60%), India (+133%, fino a oltre 20 milioni) e Brasile (+103%, anche in questo caso il valore supera i 20 milioni).

Nel caso della Germania, della Cina, della Polonia e del Brasile, le maggiori vendite sono state determinate proprio dalle più consistenti forniture di linee di estrusione, cioè impianti notoriamente caratterizzati da una certa complessità, confermando così la capacità dei costruttori italiani di fornire macchinari a elevato contenuto tecnologico, spesso personalizzati in base alle specifiche necessità del cliente.

In controtendenza, invece, l’export verso CSI e Turchia, che si riposizionano entrambi verso il basso, sotto la soglia dei 20 milioni.

La più recente indagine congiunturale svolta da Assocomaplast tra i propri associati evidenzia ancora un sentimento piuttosto positivo per quanto riguarda il fatturato nel primo semestre dell’anno in corso e la relativa quota export, rispettivamente in crescita per il 48 e il 45% delle aziende rispondenti. Una tendenziale maggiore stabilità si rileva invece per quanto concerne la raccolta ordini nel mese di maggio rispetto ad aprile mentre il confronto con maggio 2010 è ampiamente positivo per la maggioranza assoluta degli intervistati.

Sempre per i soci Assocomaplast, il fatturato all’export evidenzia un andamento più dinamico per l’Europa (soprattutto extra-UE) e il Sud America.

In occasione dell’assemblea è stata anche rinnovata la Giunta per il triennio 2011-2014 ed è stato delineato il programma di attività in Italia e all’estero, con particolare riferimento a varie iniziative promozionali che, nella seconda parte dell’anno, avranno luogo in una decina di paesi, tra cui India, Malesia e Ungheria.

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