Processo amianto: rinviati a giudizio 10 ex dirigenti Pirelli

Il pm Maurizio Ascione ha chiesto al giudice dell’udienza preliminare, Luigi Varanelli, il rinvio a giudizio per dieci ex dirigenti dello storico stabilimento milanese Pirelli di viale Sarca 222, accusati di omicidio colposo plurimo e lesioni personali gravissime, per aver lasciato esposti all’amianto, negli anni ottanta, 21 lavoratori, causando o la loro morte per mesotelioma o altre forme tumorali dovute all’esposizione.

Gli imputati, che inizialmente erano 11, ma uno è stato stralciato, sono stati tutti componenti del consiglio di amministrazione Pirelli tra il 1979 e il 1988. L’accusa, che si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, è che gli ex dirigenti "per imprudenza, negligenza, imperizia e in violazione della normativa sulla sicurezza del lavoro avrebbero cagionato la morte per mesotelioma pleurico o lesioni gravissime ai propri dipendenti per mesoteliomi e asbestosi pleuriche". Secondo l’accusa, gli operai rimanevano "esposti per tutta la giornata lavorativa e senza l’adozione di adeguati sistemi di aspirazione o protezione individuale alle fibre di amianto aerodisperse durante l’attività lavorativa svolta".

Secondo quanto dichiarato da Pirelli alla stampa, l’azienda avrebbe invece sempre agito cercando di tutelare al meglio la salute e la sicurezza dei propri dipendenti, in base alle conoscenze tecniche disponibili all’epoca dei fatti.

Il gup Luigi Varanelli ha inoltre accolto l’istanza, avanzata in marzo, di costituirsi parte civile, di tutte le presunte vittime o dei loro eredi, nonché di Inail, Asl e Regione Lombardia. Rigettate invece analoghe istanze presentate da Associazione italiana esposti amianto, Assoconsumo e Medicina democratica.

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