Mercato auto: prosegue il trend di crescita di società e noleggi

Dopo un primo bimestre in flessione del 20%, il mercato italiano dell’auto nuova in marzo ha incrementato il calo al 27,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, registrando il livello più basso, per lo stesso mese, degli ultimi 15 anni (188.402 unità), che porterà l’Italia a registrare, dopo la Spagna, la flessione peggiore tra i principali Paesi europei. Il trimestre gennaio-marzo archivia, così, 516.305 immatricolazioni e una diminuzione del 23,1%; calo accentuato anche dal confronto con immatricolazioni che lo scorso anno godevano della spinta finale degli incentivi.

“Sulle valutazioni dei prossimi mesi – commenta Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia – bisognerà tener conto da una parte dell’assenza degli effetti distorsivi derivanti dal confronto con il periodo incentivato dello scorso anno e, dall’altra, delle possibili ripercussioni che potranno avere l’aumento del prezzo dei carburanti – al quale ora si aggiunge anche l’incremento delle accise – nonché i riflessi dei recenti gravi avvenimenti internazionali”.

“In questo contesto negativo – prosegue Filipponi – va evidenziato il positivo trend di riduzione delle emissioni di CO2, che in marzo, per la prima volta in assoluto, ha portato il valore medio ponderato, calcolato sulle nuove immatricolazioni, a 129,5 g/km, quindi, sotto la soglia dei 130 g/km previsti dalla UE per il 2012”.

In questo scenario, come di consueto, il Centro Studi UNRAE ha analizzato in dettaglio la struttura del mercato dell’automobile del mese di marzo, evidenziando le sue principali caratterizzazioni.

Alimentazioni

Il marzo dello scorso anno mise in risalto la spinta eccezionale derivante dalla chiusura degli incentivi, che portò le immatricolazioni di vetture a Gpl e metano a registrare una quota di mercato di ben il 31%. Nel confronto con il mese appena conclusosi, tuttavia, la rappresentatività di tali motorizzazioni è scesa drasticamente, posizionandosi intorno al 4% del totale. Il diesel, invece, acquista sempre più punti di mercato, progredendo ormai oltre il 55% di quota (un livello che non si registrava dalla fine del 2007), insieme alla benzina che nel mese e nel trimestre ha sfiorato il 40% delle immatricolazioni, recuperando circa 10 punti rispetto al 1° trimestre 2010.

Utilizzatore

Gli acquisti delle famiglie italiane sono scesi in marzo più del mercato complessivo, riducendo di ben 9 punti la loro quota rispetto all’anno precedente, che si assesta sul 66,2% (68,7% nel 1° trimestre 2011). Quanto perso dai privati viene recuperato, però, dalla progressiva crescita delle società e del noleggio, che in marzo hanno evidenziato una quota rispettivamente del 16% e 17,8%, mentre archiviano il trimestre entrambe al 15,7%. L’aumento dei noleggi – in particolare – è dovuto sia alle esigenze di rinnovo del parco che alle migliorate aspettative della stagione turistica.

Segmenti

L’aumento delle immatricolazioni a società e noleggi, ha determinato la crescita delle fasce medio alte del mercato, con il segmento C in aumento in marzo di oltre 5 punti, al 27,1% di rappresentatività (27,3% nel trimestre), il D al 13%, stesso valore del gennaio/marzo, ed E e superiori al 3,2% (in linea con il trimestre). In forte flessione, invece, le city car e utilitarie – trend che ormai si registra dal termine del programma di incentivazione alla rottamazione – che hanno registrato in marzo una quota rispettivamente del 17,1% e 39,6%.

Carrozzerie

In marzo si conferma l’andamento dei primi due mesi del 2011: prosegue la corsa dei fuoristrada e crossover (complessivamente oltre il 15% di quota nel 1° trimestre), la crescita delle station wagon (8% di rappresentatività in gennaio-marzo) e dei monovolume (11,7% di quota) a fronte di un forte calo delle berline, con una quota di poco superiore al 60%.

Aree geografiche

Da evidenziare, in particolare, la crescita di 3 punti e mezzo delle immatricolazioni di marzo nell’Italia centrale (32,4% di quota e 31,5% nel 1° trimestre), divenuta ormai l’area di maggior volume dell’intero mercato, come conseguenza della crescita dei noleggi, che si concentrano in particolar modo nella provincia di Roma. Ciò a fronte di una perdita di 4 punti dell’Italia meridionale (11,3% di quota in marzo, 11,7% nel gennaio-marzo 2011), la più colpita dalla fine degli incentivi statali.

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