Mercato italiano dell’auto: è il livello più basso degli ultimi 15 anni

Il mercato italiano dell’automobile nuova in marzo, con 187.687 immatricolazioni, ha fatto registrare il peggior risultato degli ultimi quindici anni, tutti chiusi con valori superiori alle 200.000 unità. La flessione rispetto al marzo dello scorso anno (-27,6%), resa nota dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, pur trasmettendo forte negatività, trova una sua spiegazione anche nel confronto con l’ultimo mese del 2010 caratterizzato da immatricolazioni che godevano della spinta finale degli incentivi e da un giorno lavorativo in più.

“Da ora in poi – commenta Loris Casadei, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia – il confronto avverrà senza quelle distorsioni che hanno di fatto reso complesse le valutazioni di prospettiva. Quel che però appare certo è che il trend del primo trimestre del 2011 sta esprimendo anche meno delle 1.850.000 immatricolazioni da noi indicate nel dicembre dello scorso anno”.

Le immatricolazioni del primo trimestre, come reso noto dal Ministero, sono state nel complesso 513.710, con una flessione del 23,1% rispetto alle 668.021 che caratterizzarono il primo trimestre dello scorso anno.

Quanto agli ordini, la raccolta – secondo quanto emerso da un primo scambio di informazioni fra ANFIA e UNRAE – ha registrato 185.000 contratti, il 2,5% in più rispetto all’analogo mese dello scorso anno. Nel cumulato del trimestre, i contratti registrati sono stati 518.000, circa il 15% in più rispetto ai 452.077 del primo trimestre 2010. “Va tenuto presente però – ha sottolineato Casadei – che anche l’andamento degli ordini indica un mercato molto basso, a livelli che – se si esclude l’anomalo marzo 2010 – non si registravano da più di 10 anni”.

Il quadro generale del mercato dell’auto dei prossimi mesi (con la probabile esclusione del solo aprile) sarà segnato sicuramente da due fatti diversi fra loro, ma ambedue attinenti il settore dell’automotive. Intanto, la tragedia che ha scosso profondamente il Giappone sta avendo riflessi sulle future forniture soprattutto a livello di componentistica che non riguardano solo le Case giapponesi. “E’ evidente – ha commentato il Presidente dell’UNRAE – che al momento i terribili accadimenti che hanno colpito il Giappone non hanno avuto influenza sui prodotti importati e venduti in Italia. Appare difficile – ha aggiunto – elaborare previsioni riguardanti ciò che potrà avvenire nei prossimi mesi. Di certo, come tutto il mondo ha potuto osservare, i giapponesi hanno reagito con grande forza d’animo e le aziende legate al settore dell’automotive, alle quali va la nostra più sentita solidarietà, stanno elaborando programmi di rapido recupero della produttività”.

Non di secondario aspetto, ma molto più legato al nostro Paese, l’aumento del prezzo dei carburanti, al quale ora si aggiunge anche l’incremento delle accise, varato con sorprendente rapidità per fare fronte alle pur comprensibili esigenze dello spettacolo e della cultura. “Una scelta che certo non va in favore del settore – ha affermato Casadei – già fortemente penalizzato in passato e che segnala la pericolosa tendenza a mettere le mani in tasca agli automobilisti per risolvere problemi di bilancio”.

Tutto ciò si inserisce, inoltre, in un contesto macroeconomico generale ancora particolarmente debole, dove anche nel mese di marzo è proseguito l’andamento altalenante del clima di fiducia, che ha fatto registrare una flessione dell’indice riferito alle famiglie e un leggero calo di quello delle imprese e della grande distribuzione. “In questo scenario in cui prevalgono chiaramente elementi non positivi – conclude il Presidente – c’è da notare, però, che l’attenzione dei potenziali acquirenti, sia famiglie che aziende, è continuamente sollecitata da una sequenza di nuovi prodotti e di iniziative commerciali che testimoniano la grande vitalità del settore”.

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