ANFIA: l’aumento dell’accise sulla benzina non aiuta la ripresa

La componente fiscale, con oltre 80 centesimi al litro pesa già sul prezzo medio della benzina per il 54% circa. La misura annunciata ieri dopo la riunione del Consiglio dei Ministri dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza Gianni Letta – un aumento delle accise sulla benzina di uno o due centesimi per liberare risorse destinate a reintegrare il Fondo Unico per lo Spettacolo – giunge inaspettata e desta la preoccupazione dell’Anfia per le ricadute negative che un simile segnale può avere sui ritmi di ripresa del nostro Paese.

“Il provvedimento – che servirà, in particolare, a garantire il tax credit per il cinema abolendo l’annunciata tassa di un Euro sul biglietto d’ingresso – si scontra con il rincaro dei prezzi dei carburanti a cui abbiamo assistito nell’ultimo mese, con il prezzo del greggio in continua ascesa a causa della situazione di instabilità politica del Sud del Mediterraneo, aggravata dalla recente crisi libica”, ha commentato Eugenio Razelli, Presidente di ANFIA. “Senza contare che, come rileviamo da anni, il settore automotive in Italia è il comparto che dà il contributo più significativo alle entrate fiscali dello Stato, con oltre 67 miliardi di Euro nel 2009, pari al 4,5% del PIL”.

“Infine – ha concluso Razelli – siamo preoccupati per le conseguenze che questo rincaro potrebbe produrre in termini di aumento dell’inflazione e riduzione dei consumi, proprio in un momento in cui, invece, per far ripartire il mercato, occorrerebbe risollevare la fiducia dei consumatori. In questa direzione vanno le misure per la ripresa varate da altri Paesi europei come la Gran Bretagna che, ad esempio, ha ridotto di un penny l’accisa sul carburante”.

Nel mese di febbraio, l’indice nazionale dei prezzi al consumo, secondo la rilevazione ISTAT, ha registrato un aumento dello 0,3% rispetto al mese di gennaio 2011 e del 2,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (era +2,1% a gennaio 2011 su gennaio 2010).

In riferimento ai Beni energetici non regolamentati, le tensioni congiunturali interessano i prezzi di tutti i carburanti. Il prezzo della Benzina a febbraio 2011 è aumentato dello 0,9% rispetto a gennaio 2011 e dell’11,9% rispetto a febbraio 2010 (era +11,3% a gennaio 2011 su gennaio 2010); il prezzo del Gasolio segna un rialzo congiunturale dell’1,2% e un aumento su base annua del 18,1% (in netta accelerazione dal +15,7% di gennaio 2011); in aumento sul mese precedente risulta anche il prezzo degli Altri carburanti (+2,1%), il cui tasso tendenziale si porta al 25,1% (dal 26,3% di gennaio).

Attualmente, secondo l’ultima rilevazione settimanale del Ministero dello Sviluppo Economico al 7/03/2011, pubblicata dall’Unione Petrolifera, l’accisa sulla benzina è pari a 0,564 Euro/litro e, insieme all’IVA, pari a 0,254 Euro/litro, determina una componente fiscale pari a 0,818 Euro/litro nella composizione del prezzo medio della benzina in Italia. Considerando che il prezzo medio alla pompa, nella medesima settimana, è 1,525 Euro/litro, la componente fiscale pesa per il 54% circa.

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