Intervista a Federpneus: la distribuzione dei pneumatici in Italia

“Il settore dei pneumatici è ormai maturo e senza grandi evoluzioni”, afferma Guido Schiavon, presidente di Federpneus, l’associazione nazionale rivenditori specialisti di pneumatici, a cui aderiscono circa 1.100 realtà che rappresentano, in termini di volumi, approssimativamente il 50% del mercato italiano. “Da sempre il mercato italiano è costituito da piccole e medie società e solo a partire dagli anni ’90 hanno cominciato ad affermarsi i primi distributori e grossisti, inizialmente come realtà locali e poi sempre più come entità trasversali, a livello provinciale, regionale o nazionale”. In realtà ‘pesare’ il settore della distribuzione in Italia non è semplice, non esistono dati ufficiali, ma solo studi specialistici, come quello che ogni anno realizza Federpneus per i propri associati.

“I fabbricanti aderenti ad Assogomma dichiarano 26 milioni di pneumatici all’anno, a cui dobbiamo sommare oltre 4 milioni di unità importate dai paesi extraeuropei da distributori e rivenditori, per un volume complessivo di circa 30 milioni di pneumatici all’anno. I gommisti specialisti sono invece circa 6.300, ma sono oltre 20.000 le realtà che, tra le altre attività, si occupano anche di pneumatici”.

Quando Schiavon si riferisce alla maturità del settore, aggiunge che in realtà il pneumatico invernale sta vivendo oggi un momento di grande espansione e successo, soprattutto per le auto di dimensioni medio piccole. “Finalmente oggi stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro che, come associazione, portiamo avanti da 10 anni”, afferma Schiavon. “E anche la politica è necessario che dia una mano e si affianchi nel portare avanti discorsi come quello della sicurezza. Quest’anno infatti sono uscite le ordinanze per l’uso dei pneumatici invernali, anche se purtroppo in ritardo, senza lasciare il tempo per divulgarle e realizzare l’apposita segnaletica. E’ stato comunque un segnale molto positivo che ha collaborato a sensibilizzazione l’opinione pubblica sull’importanza della sicurezza stradale”.

Sempre sul terreno della sicurezza, Federpneus, ci racconta Schiavon, sta portando avanti un discorso sui millimetri residui del battistrada, che è molto importante, come sono importanti le coperture M+S per gli autocarri. “E’ vero che la categoria è già sottoposta a costi incredibili, ma in effetti ogni volta che c’è caos nelle strade, sono sempre coinvolti autocarri. Non è un problema di facile soluzione, anche per i diversi climi e temperature del nostro paese, tuttavia anche in questo settore comincia ad esserci una maggiore sensibilità”.

Il mercato negli ultimi due anni, ci dice Schiavon, sta andando discretamente, anche se il comparto estivo è statico, ci sono incrementi importanti sul segmento invernali per vettura. Il settore moto risulta stabile, con lievi oscillazioni, l’autocarro nel 2010 è andato meglio e ha recuperato in parte le perdite degli anni precedenti, mentre movimento terra e industriale sono ancora sotto tono, per la mancanza di grandi opere edilizie pubbliche e ripresa economica.

Per quanto riguarda gli aumenti delle materie prime, “erano inevitabili – afferma Schiavon – visto l’aumento del 32% della domanda mondiale di pneumatici nel 2010 e contemporaneamente la diminuzione della produzione. Gomma naturale e sintetica scarseggiano e poi ci sono paesi, come la Cina, disposti a pagarla il 20-25% in più, pur di avere il prodotto, tanto poi recuperano i costi con la manodopera. Sono i paesi come India, Cina e Brasile che fanno mancare il prodotto per il loro fabbisogno interno e pertanto lievitare i prezzi, ma la base fa fatica a capire e a spiegarsi questi aumenti, soprattutto nel settore autocarro, dove la forbice tra aumenti e ricavi è ancora più critica.

Per anni c’è stata abbondanza di prodotto e i prezzi sono rimasti bassi, ora invece, anche nel 2011, un aumento al trimestre ce lo dobbiamo aspettare!”. Insomma è proprio il gommista, l’ultimo anello della filiera, che, secondo Schiavon, prende tutti i contraccolpi e che spesso non ha le risorse necessarie per reagire.

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