Nel 2010 in Italia l’export cresce del 12,5% e l’import del 18,9%

L’Istituto Nazionale di Statistica ha diffuso i risultati relativi agli indicatori delle esportazioni nel mese di luglio, che sono aumentate del 12,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con andamenti più dinamici per il mercato non comunitario (+16,7%) rispetto a quello interno all’Unione europea (+8,9%). Nel periodo gennaio-luglio 2010, rispetto al corrispondente periodo del 2009, le esportazioni aumentano del 12,5%, con una dinamica più vivace per i paesi extra Ue (+13,8%) rispetto a quelli comunitari (+11,6%), e le importazioni del 18,9% (+23,2% per l’area extra Ue e +15,6% per quella Ue). Nei primi sette mesi dell’anno il deficit commerciale, pari a 12,5 miliardi di euro, è notevolmente più ampio di quello del corrispondente periodo del 2009 (-1,3 miliardi di euro).

Nei primi sette mesi del 2010, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, i maggiori incrementi delle esportazioni si rilevano per coke e prodotti petroliferi raffinati, sostanze e prodotti chimici, prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca, computer, apparecchi elettronici e ottici, autoveicoli e metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, mentre gli articoli di abbigliamento segnano una flessione.

Per quanto riguarda il fatturato e gli ordinativi dell’industria, nel mese di luglio gli indici destagionalizzati e calcolati con base 2005=100, hanno registrato, nel confronto con il mese precedente, un calo del 2,7% il primo e del 3% il secondo. Il fatturato è diminuito del 3,4% sul mercato interno e dell’1,2% su quello estero; gli ordinativi nazionali hanno registrato una flessione del 4,5% e quelli esteri dello 0,3%.

Gli aumenti più marcati dell’indice degli ordinativi hanno riguardato la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (più 13,5 per cento), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (più 9,7 per cento) e la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (più 7,5 per cento); diminuzioni sono state registrate nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (meno 23,0 per cento) e nella fabbricazione di mezzi di trasporto (meno 22,4 per cento).

Fonte: Istat 

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