Clima sfavorevole e forte domanda faranno aumentare i prezzi della gomma

Secondo una stima fatta dagli analisti della Goldman Sachs le scorte di caucciù del sud est asiatico sono in forte diminuzione, si parla di un magazzino sufficiente a soddisfare la domanda solo per 67 giorni, il minimo negli ultimi undici anni. Le cause sono state da un lato il clima sfavorevole che, con una forte siccità nella prima parte dell’anno e troppa pioggia nei mesi successivi, ha penalizzato la produzione delle piantagioni e dall’altro lato l’aumento del consumo mondiale, stimato quest’anno dall’International Rubber Study Group in aumento del 9,4% e pari a 10,31 milioni di tonnellate. A peggiorare la situazione si aggiungerà dal 1° ottobre una nuova tassa sull’export di caucciù dalla Tailandia, primo produttore mondiale. Se oggi è già presente un dazio di 1,4 bath (0,035 euro) per chilo, da ottobre l’importo salirà a 3 bath (0,074 euro). Con i proventi di questa imposizione dovrebbe essere costituito un fondo a sostegno dell’agricoltura del paese. Se consideriamo che circa il 60% della gomma naturale prodotta nel mondo è destinata all’industria dei pneumatici, non possiamo che aspettarci ulteriori rincari dei listini. E’ di questi giorni l’annuncio in USA di Goodyear e Cooper di un ulteriore aumento, dopo quello già applicato a giugno scorso.

© riproduzione riservata
made by nodopiano