AAM: le restrizioni americane alle importazioni dalla Cina pagano

Botta e risposta. L’associazione Alliance for American Manufacturing (AAM) ha pubblicato ieri uno studio a replica della lettera aperta del presidente dell’USCB che sosteneva  l’inutilità per il mercato americano dei dazi sull’importazione di pneumatici dalla Cina. Secondo l’AAM i risultati ci sono stati, eccome. L’associazione US-China Business Council (USCBC) chiedeva al presidente Obama che l’US International Trade Commission (ITC) facesse un rapporto obiettivo e circostanziato sugli effetti dei dazi sul mercato americano e sulla tutela dei posti di lavoro. Secondo l’associazione di aziende che operano con la Cina infatti le restrizioni, imposte  il 26 settembre 2009, avevano sì danneggiato i produttori cinesi, ma non fermato le importazioni di pneumatici a basso costo, senza portare quindi gli sperati vantaggi a produttori e lavoratori americani.  

L’AAM non è d’accordo. Nello studio di 9 pagine pubblicato ieri con il titolo “Obama’s Bold Economic Move on Chinese Tire Imports is Paying Off,” sostiene invece che la produzione, le quote di mercato e il mercato del lavoro americani si sono rinvigoriti. “Imporre delle regole commerciali funziona” dichiara Scott Paul, direttore esecutivo di AAM. “L’amministrazione Obama ha avuto assolutamente ragione nel consentire tre anni di sollievo ai lavoratori, alle aziende e alle comunità americane, che avevano subito un vero e proprio diluvio di pneumatici cinesi”.

Scott parte dai dati: nel periodo che va dal 2004 al 2008 le importazioni erano cresciute del 215% in termini di volume (da 14,57 milioni di gomme a  45,98) e quasi del 300% in termini di valore (da 453 milioni di dollari a 1,8 miliardi). Contemporaneamente la produzione americana era scesa da 218,4 milioni di pneumatici a 160,3. A seguito di questa invasione cinese l’amministrazione americana ha deciso di imporre, a partire da settembre 2009 e per tre anni, dei dazi alla Cina del 35% il primo anno, 30% il secondo e 25% il terzo.  Ebbene, secondo AAM e i dati della Rubber Manufacturuing Association citati nello studio, la manovra ha funzionato: i fabbricanti americani hanno incrementato la produzione del 15%, pari a 10 milioni di gomme, nei  primi sei mesi post-dazi (ottobre 2009-marzo 2010) in confronto al pari periodo precedente.  Continua il direttore di AAM: “Quello che vediamo è estremamente positivo per i produttori di pneumatici americani e per i loro lavoratori in una fase del mercato incredibilmente difficile. Noi sappiamo che Goodyear Tire, ad esempio, ha visto un forte aumento delle vendite interne”.

La strada imboccata è quella giusta, conclude Scott: “ Ci congratuliamo con il Presidente Obama che lotta contro le importazioni eccessive e  la concorrenza sleale per il successo della produzione americana e per evitare la perdite di posti di lavoro. È esattamente quello che deve fare un meccanismo di protezione e tutela di un paese.”

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